Tre bambini veronesi: “mi butta le mutande e i pantaloni giù!”
Presentata nuova denuncia per maltrattamenti nel caso dei tre bambini veronesi. In una registrazione uno dei bambini rivela fatti gravissimi
Come già esposto in: “Denuncia la comunità, le portano via i figli – Manifestazione di protesta”, in alcune occasioni i genitori dei “tre bambini veronesi” avrebbero trovato i loro figli sporchi e in uno stato non ritenuto adeguato per dei bambini.
Ma le cose sarebbero ben più gravi, tant’è che la mamma ha presentato una nuova denuncia ai carabinieri per maltrattamenti, corredata di evidenze fotografiche e non solo.
Spunta una registrazione inquietante
Durante l’ultimo incontro, la mamma è riuscita a parlare da sola con i figli, e ha registrato di nascosto la conversazione, dove uno dei bambini riporta fatti gravissimi.
Riportiamo alcune delle affermazioni registrate:
“… lui ci dà calci nel sedere ci picchia ci mette in camera. A [NdR mio fratello] una volta gli ha dato un calcio nel sedere, e gli ha dato le botte, e poi l'ha mandato in camera.
…
Ci prende dalle magliette, ci porta in cucina ci dà le botte sulle mani, ci da calci nel sedere. A me mi butta le mutande e i pantaloni giù.
…
Io una volta ho beccato la muffa nel pane, stavo per mettere nella bocca anche a […] e ho detto, aspetta […], aspetta […] e ho visto che c'era la muffa.
…
…entrava in camera nostra e mi tagliava a me i pantaloni, è vero, li ha tagliati.”
La mamma, dal canto suo si augura che:
“Come mamma spero che questo calvario, per i miei figli, termini il prima possibile. Abbiamo fiducia nelle autorità regionali e nel tribunale affinché sia fatta giustizia per nostri figli. Speriamo che venga fatta nel tempo più breve possibile.”
Le nostre richieste
Come associazione chiediamo al Governatore Zaia e all’Assessore Lanzarin di intervenire immediatamente a tutela di questi bambini. Sabato 23 novembre manifesteremo in Piazza Bra per loro e per tutti i bambini strappati alle loro famiglie.
La popolazione di Verona si è sollevata contro questa sottrazione perché chi conosce la famiglia sa, come nel caso del piccolo Marco, che i bambini crescevano sereni e felici.
Non vorremmo che, come è successo a Bibbiano, il provvedimento di allontanamento sia stato basato su valutazioni e resoconti di natura psichiatrica/psicologica in contrasto con i fatti e le prove effettive e reali.
Chiediamo in particolare che questi bambini vengano restituiti al più presto alla loro famiglia, e che chi si è occupato del caso venga investigato ed eventualmente sanzionato. In via cautelativa, finché non sia stata fatta chiarezza sulle denunce in corso, chiediamo che il caso sia sottratto alla competenza dei servizi sociali veronesi, e la supervisione del rientro in famiglia sia affidata ai servizi sociali di un’altra città.