Elettroshock: le origini
Pochi conoscono che fu un macello di Roma che ispirò la procedura cosiddetta scientifica dell’elettroshock (ECT) o terapia elettroconvulsivante (TEC).
Negli anni ‘30, lo psichiatra Ugo Cerletti, Direttore del Dipartimento delle Malattie Mentali e Neurologiche dell’Università di Roma, diede inizio ad una serie di trattamenti sperimentali d’elettroshock sui cani, mettendo un elettrodo sul muso del cane e un altro nell’ano.
Metà degli animali sottoposti a questa procedura morì per arresto cardiaco.
Nel 1938, Cerletti sperimentò l’elettroshock collocando gli elettrodi alla testa, dopo aver osservato in un macello romano come i maiali erano tramortiti con shock elettrico per renderli più docili prima di ucciderli.
Condusse personalmente centinaia di applicazioni sui maiali e alla fine scrisse:
Queste evidenti prove fecero svanire alla fine tutti i miei dubbi, e senza ulteriori indugi diedi istruzioni alla clinica di intraprendere l’esperimento sull’uomo. Molto probabilmente, se non ci fosse stata questa circostanza fortuita e fortunata del macello l’ECT non sarebbe nato. (1)
La prima vittima di Cerletti fu non consenziente, un carcerato. Dopo che la prima scarica elettrica percorse il corpo dell’uomo, questi urlò: " Basta! Mi fa morire!”. Un testimone racconta che: “Il professore (Cerletti) suggerì che venisse somministrato un altro trattamento con un voltaggio più alto ". (2)
Lo psichiatra tedesco Lothar B. Kalinowsky, era uno degli studenti di Cerletti presenti ai primi elettroshock sull’uomo, presto diventò uno dei più appassionati ed accaniti sostenitori. Sviluppò un proprio apparecchio per l’elettroshock e dopo il 1938 introdusse la procedura in Francia, Olanda, Inghilterra e più tardi, negli Stati Uniti. Nel 1940 l’ECT era usato a livello internazionale.
Un imbroglio pseudoscientifico
Se si domanda ad uno psichiatra come funziona la mente e il cervello si scoprirà che non sa darti delle indicazioni precise. Se si domanda come “funziona” l’ECT ti risponderà che non è sicuro sul perché funziona. Tuttavia, sa darti una serie infinita di teorie a riguardo.
Queste teorie includono:
- “È un procedimento distruttivo che a volte consente un miglioramento”.
- “Produce un benefico effetto neurovegetativo”.
- “Produce l’esperienza incosciente della morte e della resurrezione”.
- “Causa paura alla persone, e questa crea un recupero (guarigione)”.
- “ ... porta la personalità giù, verso un livello più basso e così facilita la guarigione”. (3)
- “Insegna al cervello a resistere alle convulsioni” e “soffoca in modo anormale i circuiti cerebrali attivi, stabilizzando l’umore”. (4)
- “Le persone depresse spesso si sentonocolpevoli, e l’ECT soddisfa il loro bisogno di punizione”. (5)
Prova ad immaginare un cardiochirurgo che deve eseguire un’operazione di bypass, ma che non conosce come funziona il cuore, che è a conoscenza di dozzine di teorie al riguardo, ma di nessun fatto scientifico. Cosa faresti?
Ma c’è di peggio; cosa penseresti se il dottore dicesse al paziente che dall’intervento ci si aspettano, quali conseguenze, i seguenti fenomeni: danni cerebrali, perdita della memoria, l’illusione che i problemi siano spariti? Eppure sono proprio questi i risultati della shockterapia, stando al foglio informativo sull’ECT diffuso nel 2003 dalla Fondazione Americana per la Salute Mentale.
Quello che disse nel 1942 lo psichiatra Abraham Myerson, è una testimonianza del risultato che la psichiatria ha a lungo cercato:
La riduzione dell’intelligenza è un fattore decisivo nella procedura della cura... il fatto è che alcune delle migliori cure che si possono ricevere sono quelle riscontrabili in quegli individui che sono praticamente ridotti ad uno stato di demenza...". (6)
La teoria sulla quale si base l’ECT non è andata oltre a quella degli antichi greci, quando curavano i problemi mentali usando lo shock convulsivo creato da una droga chiamata elleboro. La procedura dell’ECT non è più scientifica o terapeutica dell’essere colpiti sulla testa con una mazza.
L’ECT è un trattamento psichiatrico remunerativo che continua a persistere nonostante in alcuni paesi sia bandito o vi siano leggi che ne limitano l’uso, ma soprattutto per il fatto che non ci siano fondamenti scientifici e il pericolo di danni fisici.
- Ugo Cerletti, “Old and New Information About Electroshock,” American Journal of Psychiatry, 1950.
- Ibid.
- Leonard Roy Frank, The History of Shock Treatment (Leonard Roy Frank, San Francisco, California, 1978), p. 36.
- Maggio 2003: ECT, s cheda informativa dal Mental Health Foundation, United Kingdom: “Electroconvulsive Therapy (ECT).”
- Ibid.
- Abraham Myerson, nella discussione di Franklin G. Ebaugh, et al., “Fatalities Following Electric Convulsive Therapy: A Report of 2 Cases With Autopsy Findings,” Trans American Neurological Association, 68, giugno 1942, p. 39.