Effetti collaterali Ansiolitici
(detti anche tranquillanti, benzodiazepine o sedativi ipnotici)
Nomi dei farmaci:
Atarax, Ativan, Azene, BuSpar, Centrax, Dalmane, Equanil, Halcion, Klonopin, Lexomyl, Lexotam, Lexotanil, Librax, Libritabs, Librium, Miltown, Paxipam, Reapam, Restoril, Rivotril, Rohypnol, Serapax, Serax, Serestra, Solacen, Stesolid, Temesta, Tranxene, Tybatran, Valium, Verstran, Vistarli.
Effetti collaterali:
Stati acuti di ipereccitazione, Comportamenti aggressivi, Agitazione, Agranulocitosi (condizione che colpisce i globuli bianchi del sangue, causando suscettibilità alle infezioni) Akathisia, Amnesia, Ansia, Coma, Confusione, Depressione, Disorientamento, Torpore, Eccitabilità, Irrequietezza acuta, Paura, Allucinazioni, Ostilità, Isteria, Insonnia, Irritabilità, Ittero, Letargia, Sventatezza, Problemi di fegato, Riduzione della memoria, Tremori muscolari, Nausea, Nervosismo, Incubi, Psicosi, Rabbia, Sedazione, Depressione grave, Problemi sessuali, Disturbi del sonno, Difetti di pronuncia, Tentativi di suicidio, Amnesia temporanea, Crisi epilettiche e decesso (a causa di un'interruzione improvvisa) Tremori. (1)
Avvertimenti generali e studi sugli ansiolitici:
L'Uso quotidiano di dosi terapeutiche di benzodiazepine è associato con una dipendenza fisica. La dipendenza può verificarsi dopo 14 giorni di uso regolare. (2) La crisi d'astinenza è simile a quella dell'alcol. Essa è " più prolungata e spesso più difficile di quella dell' eroina" afferma il Dottor Conway Hunter, Jr. (3)
Le conseguenze tipiche dell' astinenza sono ansia, depressione, sudorazione, crampi, nausea e perfino reazione psicotiche e convulsioni. (4)
1990 - 1996: Le benzodiazepine causano 1810 morti in Inghilterra il che li rende più letali dell'eroina, della cocaina e del metadone, i quali insieme causano nello stesso periodo 1623 morti. (5)
1997: Uno studio su Journal of The American Medical Association (JAMA) rivela che le persone anziane che prendono benzodiazepine per ansia o insonnia sono esposti maggiormente a incidenti automobilistici. Brenda Hemmelgarn, M. N., Sammy Swissa, Ph. D., e colleghi dalla McGill University e dal Royal Victoria Hospital, ( Montreal Quebec), studiano 224.734 automobilisti di età compresa tra 67 e 84 anni, e determinano un' aumento del 45 % di incidenti automobilistici gravi durante I primi 7 giorni di assunzione di una forma di benzodiazepine a rilascio prolungato. (6)
2001: Uno studio inglese riporta che " un aumento di ostilità e aggressività può verificarsi nei pazienti che prendono benzodiazepine. Gli effetti vanno da loquacità e agitazione ad aggressività e azioni antisociali." (7)
Febbraio 2001: C.Heather Ashton – un professore inglese che studiava casi di violenza su bambini, moglie e anziani - ne attribuì la causa alle benzodiazepine. (8)
Marzo 2005: La Commissione Sanità del Parlamento Inglese svela i risultati della sua inchiesta sulle benzodiazepine e riferisce "adesso si sa che gli effetti collaterali del trattamento con benzodiazepine includono una calma eccessiva data dai sedativi, difficoltà di attenzione, amnesia e a volte dipendenze incurabile. L'improvvisa interruzione può portare a gravi crisi d' astinenza che includono convulsioni in alcuni pazienti. Per limitare questi rischi adesso si consiglia un trattamento a breve termine seguito da lunghi periodi di riduzione graduale del farmaco." (9)
Avvertimenti e studi su ansiolitici specifici:
Rohypnol
Nota: Gli Stati Uniti non hanno approvato il Roypnol (flunitrazepam) per uso medico.
Di conseguenza esso viene importato di contrabbando negli Stati Uniti dal Messico e dal Sud America.
Uno studio fatto in Svezia nel 2000 su 47 adolescenti e delinquenti rivela che il 49% di essi faceva grosso abuso di un ansiolitico, Rohtpnol (conosciuto anche come "l'inibitore della paura" oppure come "droga dello stupro") il quale li rendeva capaci di commettere crimini estremamente violenti. Coloro che ne abusavano non mostravano alcun senso di colpa riguardo i loro crimini: "quando lo pugnalai, sembrava come mettere un coltello nel burro", dicono i referti. "Non ho sentito alcuna emozione quando l'ho pugnalato 5 volte", racconta un adolescente. (10)
Questo farmaco è anche conosciuto come "la droga dei club", un termine generico che include un numero imprecisato di droghe sintetiche e illegali, per lo più usate in night club e feste. Queste droghe hanno guadagnato popolarità soprattutto grazie alla falsa convinzione che non sono molto dannose e che non creano così tanta dipendenza come le droghe di uso corrente quali cocaina ed eroina. Questo farmaco induce chimicamente amnesia e spesso causa diminuzione della pressione sanguigna, sonnolenza, disturbi visivi, capogiro, confusione, disturbi gastrointestinali, e ritenzione urinaria. (11)
Xanax
Dicembre 1990: Il Dr. John Steinberg, direttore medico del Programma di dipendenza chimica del Greater Baltimore Medical Center e Presidente del Maryland Society of Addiction Medicine, conferma che i pazienti che prendono una tavoletta di Xanax al giorno per alcune settimane possono diventarne dipendenti. Secondo Steinberg, dopo che un paziente smette di prendere Xanax ci vogliono dai 6 ai 18 mesi perché il suo cervello recuperi. I pazienti che prendono Xanax dovrebbero essere avvisati, egli afferma, che ci può volere molto tempo per superare i sintomi dolorosi di astinenza. (12)
Studiosi di farmacologia hanno stabilito che lo Xanax dà più dipendenza dalla maggior parte delle droghe illegali, includendo la cocaina e l'eroina, e una volta che si diventa tossicodipendenti interrompere l'assunzione può essere molto difficoltoso e può diventare un' esperienza perfino letale. (13)
Secondo uno studio di 1994 sullo Xanax, "in 8 dei primi 80 pazienti da noi trattati con alprazolam (Xanax) si è osservata rabbia estrema e comportamento ostile. I risultati sono stati di aggressioni tra due pazienti, comportamenti potenzialmente pericolosi verso gli altri da parte di altri due pazienti, scatti verbali di ira dai rimanenti quattro." Lo studio riporta che una donna che non aveva nessuna storia di violenza prima di prendere lo Xanax "cominciò ad urlare al quarto giorno di trattamento di alprazolam e puntò un coltello alla gola della madre per qualche minuto." (14)
In uno studio successivo, oltre la metà dei partecipanti ad un esperimento sullo Xanax manifestarono "cattivo comportamento"che significava violenza o perdità di inibizione del comportamento aggressivo. La violenza includeva " profondi tagli sul collo...tagli ai polsi...tentativi di spezzarsi un braccio...lanciare sedie al bambino...sbattere con violenza braccia e testa...saltare davanti una macchina." (15)
Bibliografia:
(1) Physicians' Desk Reference, http://www.pdrhealth.com.
(2) Tracey McVeigh, "Tranquilizers ‘more lethal than heroin,'" The Observer, 5 Nov. 2000.
(3) Matt Clark, Mary Hager, "Valium Abuse: The Yellow Peril," Newsweek, 24 Sept. 1979.
(4) Ibid.
(5) Op. cit. Tracey McVeigh.
(6) "Elderly On Long-Acting Anxiety, Insomnia Drugs Have More Car Crashes," webmaster @ docguide. com.
(7) Bezo.org.uk, citing British National Formulary, 2001.
(8) Bezo.org.uk, citing, Professor C. Heather Ashton, Benzodiazepines: How They Work and How To Withdraw, Feb. 2001,
(9) "The Inluence on the Pharmaceutical Industry," House of Commons, UK, Health Committee, Vol 1, March 2005, p. 65.
(10) Anna Maria Dademan, "Flunitrazepam and violence-psychiatric and legal issues," Department of Clinical Neuroscience,
Occupational Therapy and Elderly Care, Research Division of Forensic Psychiatry, Karolinska Institute, Sweden, 2000, p. 43.
(11) "Club Drugs: An Update," Drug Intelligence Brief, Drug Enforcement Administration, Sept. 2001.
(12) Peter Breggin, Toxic Psychiatry, p. 245
(13) "Xanax addiction extremely tough to kick," MSNBC News Online, 2001.
(14) Jerrold F. Rosenbaum and others, "Emergence of Hostility During Alprazolam [Xanax] Treatment in Borderline Personality Disorder," The American Journal of Psychiatry, Vol. 141, No. 6 (June 1984), pp. 792-293.
(15) David L. Gardner and Rex. W. Cowdrey, "Alprazolam-Induced Dyscontrol in Borderline Personality Disorder," The American Journal of Psychiatry, Vol. 142, No. 1 (Jan. 1985), pp. 98-100.