Troppi videogiochi. Replica del CCDU: delusi dall’Assessore
Speriamo ancora in segnali di apertura e di dialogo, anche se la famiglia ci fa sapere che nessuno ancora ha chiamato per un incontro.
Crema. A seguito dell’intervista televisiva rilasciata dall’Assessore e Vicesindaco di Crema, dott. Michele Gennuso, teniamo a precisare alcuni fatti.
È probabile che la scelta di rinchiudere un ragazzo in una comunità, lontano dagli affetti, anche durante le feste natalizie, non sia una scelta punitiva nelle intenzioni del giudice. È certo, però, che sarà percepita così dal bambino, che ha supplicato di non essere portato via.
Nelle parole del vicesindaco, “tante persone” stanno seguendo la famiglia “da diversi anni … per toglierla dalla palude”. Beh, se nonostante tutto ciò bisogna ricorrere all’allontanamento coatto, sarebbe opportuno porsi delle domande circa l’efficacia dei mezzi di salvataggio utilizzati. Forse i nonni avrebbero fatto un lavoro migliore (tra l’altro, la famiglia aveva a suo tempo segnalato la disponibilità dei nonni a prendersi carico del minore ma, misteriosamente, non sembrerebbe che questa disponibilità sia stata segnalata al giudice).
Oscuro, e quasi inquisitorio, il monito sulla “delegittimazione” delle istituzioni coinvolte, come se, a esprimere la propria opinione circa l’operato di un ente pubblico s’incorra nel reato di lesa maestà.
Incomprensibile il riferimento alla tutela del minore, poiché è stato proprio il bambino a implorare le istituzioni di essere lasciato con la mamma. Non si capisce davvero come una “deportazione” (inutile illudersi: nella mente e nel cuore del bambino si tratterà proprio di questo) possa giovare alla sua salute mentale.
Vede signor vicesindaco, la famiglia ideale esiste solo nei film. Nella realtà, a ciascuno di noi è capitato di aver subito un torto dai nostri genitori ma, per quanti errori possa commettere una mamma (a meno di casi eclatanti di violenza o abusi sessuali ecc.), nel cuore di un bambino sua mamma sarà sempre la miglior mamma possibile: e preferisce crescere con lei che con un burocrate. Per rendersene conto non occorre una laurea in psicologia; è sufficiente un po’ di buon senso.
Ci rallegriamo, invece, per la decisione del vicesindaco d’incontrare la famiglia: magari potrà approfittarne per farsi una sua idea (non mediata da altri) e valutare la possibilità dell’affido ai nonni, come previsto dall’articolo 337ter e dalla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali.