Poliziotti addestrati da psicologi esperti in killologia

Poliziotti

“Se vogliamo davvero capire il motivo di tutte queste uccisioni da parte di poliziotti, dobbiamo analizzare al microscopio questo piano di addestramento da guerrieri. Se i poliziotti ricevessero meno di questo addestramento, morirebbero meno persone. Indubbiamente.”
Craig Atkinson, regista cinematografico e autore di “Non opporre resistenza” (Do Not Resist).

Il collegamento tra le teorie psichiatriche dell’eugenetica e il razzismo è molto noto. L’idea di fondo, che giustifica ogni atto di razzismo, è che l’altra persona sia un essere inferiore, e dunque non è titolare di diritti umani. I luminari della psichiatria erano riusciti a insinuare l’idea pseudoscientifica che neri ed ebrei fossero geneticamente inferiori, fornendo la giustificazione di fondo per lo schiavismo e la Shoah. Questo pregiudizio non è ancora morto.

Sono un ex poliziotto, non posso nemmeno ricordare quante volte ho dovuto ascoltare le scuse di colleghi che mi fermavano per via del mio profilo: nero, alla guida dell’auto sbagliata, nel quartiere sbagliato. “Dove stai andando?” mi chiedevano. Non avevo commesso nessun reato. Non voglio dare l’idea che tutti i poliziotti siano cattivi - la maggior parte di loro entrerebbe di corsa in un edificio in fiamme per salvare la vita di persone di qualsiasi colore – ma la tecnica della profilazione razziale è rimasta con noi fin dai tempi di eugenetica e schiavitù. In maniera strisciante, permane il pregiudizio che le persone di colore non sono del tutto umane, e rappresentano una minaccia. Diventa così normale schiacciare il collo di una persona col proprio ginocchio per otto minuti e quarantasei secondi, ignorando le sue grida di “non posso respirare” e le richieste dei passanti.

Nel 1997 ho partecipato alla conferenza sudafricana Verità e Riconciliazione, e ascoltato le atrocità commesse da poliziotti durante l’Apartheid. Ciò che più mi colpì furono le parole di Dirk Coetzee, comandante di una squadra sotto copertura della Polizia di Sicurezza. Somministravano ai neri una droga che li metteva KO, e appena cadevano inconsci, li freddavano con un colpo di pistola. Coetzee descriveva come avevano ucciso Vuyani Muvaso e poi bruciato il suo corpo con la stessa noncuranza con cui si scaccia una zanzara fastidiosa. Non è’ possibile trattare così una persona, a meno che non sia stata etichettata come animale.

  • Coetzee: “I resti dovevano essere rigirati frequentemente durante la notte. Occorrono da sette a nove ore per fare in modo che non rimanga niente. Ce ne stavamo seduti, come davanti a un barbecue, con qualcuno che di tanto in tanto gli dava una girata”
  • Giornalista: “La presenza di un uomo morto su un fuoco li vicino non influenzava l’atmosfera?”
  • Coetzee: “No, assolutamente no.”

Secondo uno studio di eugenetica da parte di uno psichiatra nazista, gli psichiatri erano “coloro che provvedevano a rivedere i fondamenti ideologici e intellettuali del razzismo e dell’omicidio per misericordia.” Queste idee creano ancora oggi il presupposto per ogni conflitto tra neri e bianchi.

L’episodio infame dell’uccisione di George Floyd solleva dei dubbi sul come vengono addestrati i poliziotti.

Quando lasciai la polizia nel 1993 l’accento era sulle tecniche per ridurre la tensione, il cosiddetto judo verbale. Oggi queste teorie sono state soppiantate dalla “killologia”, sviluppata dal Dott Dave Grossman, ex professore di psicologia all’accademia militare di West Point. Viene descritto come “addestramento basato sulla paura”, e insegna ad ammazzare senza rimorsi o sensi di colpa. Insegna l’idea falsa che la polizia è in guerra con la comunità che dovrebbero servire e proteggere (dal motto delle forze di polizia USA: to serve and protect). Jeronimo Yanez, un poliziotto latino-americano, era uno degli ‘allievi’ di Grossman. Nel 2016 ammazzò a sangue freddo un sospetto, l’afroamericano Philando Castile di 32 anni, di fronte alla sua ragazza e alla loro figlia di quattro anni. Castile aveva messo la mano in tasca per prendere i documenti, ma il poliziotto era convinto che lui stesse cercando di prendere una pistola. Durante il corso di killologia, Yanez aveva imparato “le basi dell’atto distruttivo” – ovvero come convivere con l’omicidio. L’idea di fondo è che i poliziotti “sono in guerra con la comunità, e abbisognano di training psicologico per diventare guerrieri, e superare la loro naturale riluttanza o esitazione ad uccidere, per non morire loro stessi.”

Grossman insegna ai funzionari di polizia ad essere “emotivamente, spiritualmente e psicologicamente preparati ad uccidere qualcuno durante lo svolgimento del loro dovere … perché se sei preparato, l’uccidere, non è più un grande problema.”

Secondo il regista Atkinson, è ovvio che non tutti i poliziotti sono cattivi, ma se prendi un poliziotto buono e lo trasformi in un guerriero esperto di killologia, il risultato sarà ciò che osserviamo oggi.

Alcuni fatti pertinenti in ordine cronologico

1960 Durante le numerose marce di protesta per i diritti civili, alcuni psicologi collaborarono con i poliziotti impegnati nelle sommosse. Gli psichiatri inventarono una malattia ad hoc, la “psicosi da protesta” con cui diagnosticarono diversi afroamericani. Il loro profilo era del tutto stereotipato e comprendeva “sentimenti ostili e aggressivi e antagonismo illusorio verso i bianchi”. Un articolo pubblicato sull’International Journal of Social Psychiatry” raccomandava trattamento psichiatrico sui neri che manifestavano, perché affetti da pensiero illusorio, grandiosità e aggressività pericolosa.

1970 La FBI usò dei questionari per interrogare 36 assassini seriali che si trovavano in stato di detenzione. Le loro risposte furono usate come base per stabilire i profili di futuri serial killer – il primo tentativo di profilazione. La ricerca ha poi dimostrato che i serial killer forniscono interviste alquanto inaffidabili, rendendo vano il metodo di profilazione.

1982 L’Associazione Psicologica Americana nomina una commissione cha lavorerà con i tutori dell’ordine

1984-85 Secondo il manuale “Psicologia Poliziesca: assistenza operativa”, stampato da FBI “Nel 1984 la divisione dell’addestramento dell’FBI ha tenuto nella propria sede di Quantico, Virginia, un simposio sui servizi di servizi psicologici alla polizia” che poi portò alla conferenza annuale mondiale sulla psicologia poliziesca. Alcuni degli aspetti toccati: intervento nelle crisi, gestione dei conflitti e ipnosi.

1991 Risveglio della violenza poliziesca con l’uccisione di Rodney King da parte di alcuni poliziotti di Los Angeles. La polizia assunse alcuni psicologi per “la loro esperienza nel comprendere il comportamento umano, incluso il comportamento aggressivo e violento.”

1995 L’addestramento dei poliziotti basato sulla paura fu sviluppato dallo psicologo Dave Grossman. Aveva passato quattro anni insegnando scienza militare e supervedendo l’addestramento delle reclute all’Università Statale dell’Arkansas. Fu durante quei quattro anni che inventò il termine “killology” (letteralmente ‘studio dell’omicidio’) e pubblicò il suo capolavoro “Sull’uccidere: il costo psicologico di imparare a uccidere in guerra e nella società”. Sosteneva che gli esseri umani non “nascono assassini” e devono essere condizionati psicologicamente per superare la loro innata inibizione verso il togliere la vita. Grossman sosteneva che anche i poliziotti erano guerrieri, pur se impegnati su un fronte interno, e necessitavano di training psicologico per diventare guerrieri e imparare a uccidere prima di essere uccisi.

1998 Grossman andò in pensione ma per 19 anni continuò a passare oltre 300 giorni all’anno insegnando le sue tecniche a militari e poliziotti di tutto il paese. E’ l’autorità riconosciuta a livello mondiale sulla killologia. Nelle sue stesse parole:

“Ho passato quasi un quarto di secolo come ufficiale dell’esercito e psicologo, studiando e imparando come insegnare alla gente ad uccidere. Credetemi, siamo piuttosto bravi, ma non si tratta di un talento naturale: bisogna ricevere addestramento per uccidere.” Dave Grossman – psicologo

2004 In un’intervista a PBS Frontline, Grossman dichiarò: “Le moderne tecniche di training ti mettono in grado di uccidere senza pensiero cosciente. Rendiamo possibile l’uccisione senza pensiero cosciente. E, francamente, quando viene il momento della verità, devono essere in grado di farlo. Chi non è addestrato ad uccidere verrà ucciso. Quindi gli insegniamo a uccidere senza pensiero cosciente, e loro imparano ad uccidere a quel livello di riflesso muscolare automatico. Spara. E’ morto.”

2008 Uno studio dell’Università di Emroy intitolato “Scienza e pseudoscienza nell’ordine pubblico” sosteneva che “Le forze dell’ordine hanno fronteggiato il problema di distinguere le pratiche sostenute da evidenza scientifica da quelle che non lo sono. Poliziotti e altri professionisti dell’ordine pubblico, come del resto chiunque altro, devono tenere gli occhi bene aperti sulle teorie non scientifiche e non dimostrate, altrimenti possono finire col prendere decisioni sbagliate.”

2010 Il quotidiano Guardian pubblica un articolo intitolato «Profilazione psicologica ‘peggio che inutile’». La polizia chiede spesso agli scienziati comportamentali di tracciare profili di assassini basandosi sulla conoscenza della vittima o dettagli raccolti sulla scena del delitto. Tuttavia, secondo uno studio condotto da alcuni psicologi dell’Università di Birmingham, “la pratica di profilazione dei sospetti è profondamente ascientifica e rischia di rovinare la reputazione della nostra professione.” Secondo Craig Jackson “La profilazione comportamentale non ha mai portato all’arresto di un serial killer o di un omicida o un assassino compulsivo, e sembra non avere alcun valore nel mondo reale. Le viene attribuita troppa credibilità come disciplina scientifica.”

2016 Lo sceriffo della Contea di Santa Clara Laurie Smith ha cancellato un seminario di Dave Grossman per la “preoccupazione che possa rendere i poliziotti più inclini all’uso di forza mortale quando non è necessario.”

2016 Esce nelle sale il documentario “Non opporre resistenza (do not resist) del regista Craig Atkinson che definisce l’addestramento da guerrieri killologi di Grossman come la causa numero che fa uccidere inutilmente delle persone da parte della polizia.

2019 Il sindaco di Minneapolis Jacob Frey mette al bando l’addestramento stile guerriero nella sua città dicendo: “L’addestramento basato sulla paura viola i valori di fondo della sorveglianza di una comunità. Quando si è condizionati a credere che ogni persona incontrata rappresenta una minaccia alla tua esistenza, non ci si può aspettare di sviluppare buone relazioni con quella stessa comunità.”


Questo articolo è il riassunto di un saggio pubblicato in inglese su: https://www.cchrtaskforce.org/articles/police-violence
Per le fonti vedere il saggio pubblicato su cchrtaskforce.org

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