Psichiatria: non esistono analisi mediche per i disturbi mentali

Provette analisi mediche

La comunità scientifica finalmente ammette ciò che il CCHR sostiene da decenni: non esistono analisi mediche per i disturbi mentali

Articolo di Kelly Patricia O'Meara

 "Non occorre una maggioranza per prevalere … ma piuttosto una minoranza arrabbiata e infaticabile, disposta ad incendiare di libertà le menti degli uomini" Samuel Adams

Chiamatelo pure risveglio. Lentamente la comunità scientifica finalmente riconosce ciò che il CCHR* (Citizen Commission on Human Rights – associazione USA dedicata alla lotta contro le violazioni dei diritti umani nel settore della salute mentale) denuncia da decenni: i disturbi mentali non sono malattie mediche verificabili, le diagnosi sono basate solo su una lista di comportamenti, e il trattamento psicofarmacologico presenta seri rischi – anche mortali.

Nel 1926 Aldous Huxley scriveva a ragione: "I fatti non cessano di esistere solo perché vengono ignorati".  Così la missione del CCHR è sempre stata d'informare la gente sui fatti riguardo i disturbi mentali e gli effetti dannosi degli psicofarmaci.

La battaglia contro l'industria farmaceutica multimilionaria, così lesta nel trarre profitti dalle affermazioni infondate e fraudolente della psichiatria riguardo l'origine biochimica dei disturbi mentali, è stata dura con la vendita di psicofarmaci in aumento dal 2005 al 2012 da 26 a 34 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti.

Per decenni i più illustri luminari psichiatri, quelli in grado d'influenzare la politica sanitaria, hanno venduto la teoria della malattia del cervello nonostante la completa assenza di evidenza scientifica.  Verso la fine degli anni ottanta, lo psichiatra Lewis Judd – ai tempi direttore del NIMH (Istituto Nazionale di Salute Mentale USA) – riuscì a persuadere il Congresso americano a dichiarare gli anni novanta il "decennio del cervello". In un'intervista rilasciata al Parade Magazine nel 1988 Judd dichiarò che la depressione "è una malattia vera, tanto quanto un attacco cardiaco". Già nel 1994, il budget dell'Istituto Nazionale di Salute Mentale si è gonfiato sino a 600 milioni di dollari: un aumento del 567% in diciotto anni.

Altri, seguendo l'esempio di Judd, continuarono la a propagandare l'idea psichiatrica della disfunzione cerebrale. Tra questi, l'ex presidente dell'Associazione Psichiatrica Americana Jeffrey Lieberman nel 2013 ebbe modo di dire: "Schizofrenia e altri simili disturbi psicotici sono malattie del cervello che influenzano il funzionamento mentale e il comportamento delle persone."

Ma i fatti non possono essere ignorati, e in seguito alle instancabili denunce del CCHR sulla falsità delle teorie bio-cerebrali, alcuni eminenti psichiatri hanno deciso di vuotare il sacco sulla leggenda pseudoscientifica dello squilibrio chimico.

Non è passato molto tempo da quando Allen Frances, psichiatra ed ex Direttore del Comitato di Redazione del DSM IV (Manuale Diagnostico e Statistico – il testo sacro della psichiatria, con l'elenco delle centinaia di disturbi mentali) ha dichiarato:

Non esistono test oggettivi  in psichiatria – immagini radiologiche, analisi o test di laboratorio – in grado di stabilire in maniera conclusiva se qualcuno sia o meno affetto da un disturbo mentale … non c'è nemmeno una definizione di disturbo mentale …  sono stronz… non puoi definirle.

A rinforzare le rivelazioni del CCHR e del Prof. Frances, l'anno scorso il direttore del NIMH Thomas Insel ha fortemente criticato l'ultima versione del DSM dicendo:

"Il suo punto debole è la mancanza di validità. A differenza delle definizioni di cardiopatia ischemica, linfoma o AIDS, le diagnosi del DSM sono basate solo sul consenso riguardo gruppi di sintomi clinici, senza test oggettivi". Insel concludeva così: "I pazienti con disturbi mentali meritano di meglio."

Persino il Dr. Robert Spitzer, docente di psichiatria alla Columbia University, e Direttore del Comitato di Redazione del DSM III, non mette in discussione la natura soggettiva dei disturbi psichiatrici: "Non è stato identificato alcun marker biologico" per i disturbi mentali. Il NIMH condivide quest'affermazione sul suo sito web, in cui sono elencati tutti i cosiddetti disturbi mentali, ammettendo che la scienza non ne conosce la causa.

I fatti – decenni di dati scientifici – non possono più essere ignorat;i e recentemente nel Regno Unito si è costituita un'organizzazione – il Consiglio per la Psichiatria basata sull'evidenza (CEP – Council for Evidence-based Psychiatry)  intenzionata a "battersi contro sovradiagnosi e sovratrattamenti psichiatrici".

Nelle parole del co-fondatore,  il Prof. James Davies:

Se più gente conoscesse i problemi legati alla pratica psichiatrica e ai suoi farmaci, istituzioni e accademici si sentirebbero obbligati a riformare la professione.

Il CCHR dà il benvenuto al CEP tra i gruppi che chiedono alla professione psichiatrica di assumersi le sue responsabilità.

Nelle parole del compianto Thomas Szasz, Professore Emerito di psichiatria.

"Dovremmo onorare il CCHR perché si tratta in realtà di un'organizzazione che per la prima volta nella storia umana si è data da fare in maniera politicamente, socialmente e internazionalmente significativa per combattere la psichiatria. Questo non è mai accaduto prima."

Per il CCHR non c'è migliore riconoscimento del vedere nascere nuove organizzazioni come il CEP, non più disponibili a ignorare i fatti e pronte a criticare la legittimità delle diagnosi psichiatriche.

Fonte: http://www.cchrint.org/2014/06/13/scientific-community-finally-admits-what-cchr-has-said-for-decades/


Note:

  • In Italia il CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) è l'associazione 'cugina' del CCRH, e ne condivide principi e battaglie.

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