Giustizia minorile: tutela o danno?

Giustizia minorile: tutela o danno?

Dal convegno di Roma è emersa chiaramente la necessità di una riforma che prevenga gli allontanamenti facili e tuteli i bambini dagli errori giudiziari provocati da valutazioni pseudoscientifiche.

Roma. Il seminario Bambini allo sbaraglio, bambini bersaglio, tenuto l’8 marzo a Palazzo Velli Expo, a Trastevere, nell’ambito della mostra: “Controllo sociale e psichiatria - violazioni dei diritti umani”, è stato un grande successo di pubblico, con molti cittadini interessati e la partecipazione di genitori arrabbiati per i danni subiti da un sistema della giustizia minorile che ha mostrato tutte le sue criticità e la necessità di una riforma urgente. 

Molto toccante l’intervento di una nonna che ha raccontato la storia delle sue due nipotine. Erano state allontanate dalla famiglia ma, grazie all’intervento del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) e al lavoro sinergico e multidisciplinare della Prof.ssa Vincenza Palmieri e dell’avv. Francesco Morcavallo, la nonna è riuscita a mantenere il collocamento: le nipotine vivono ora serenamente a casa dei nonni e dei genitori. Preoccupanti invece i racconti, talora agghiaccianti, di alcuni genitori che alla fine del convegno hanno condiviso le loro vicende di sottrazioni con motivazioni apparentemente incredibili di natura psichiatrica, e i relativi danni provocati ai bambini strappati agli affetti familiari.

Il convegno ha visto la presenza di alcuni psicologi, avvocati e professionisti del campo della tutela minorile, in particolare della comunità brasiliana in Italia. Presente anche l’Onorevole Eleonora Bechis, che ha ricordato le battaglie combattute contro gli allontanamenti facili e gli abusi di psicofarmaci sui bambini.

Interamente centrato sull’aspetto scientifico l’intervento della Prof.ssa Vincenza Palmieri, presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare che ha ricordato all’assemblea come il giudizio psichiatrico alla base di questi allontanamenti superficiali nasca ben prima della perizia psichiatrica finale: esso infatti ha origine nelle relazioni e osservazioni fatte da educatori, insegnanti, assistenti sociali, operatori e professionisti, sovente ispirate a concetti di natura psichiatrica, che man mano si cristallizzano in una diagnosi psichiatrica di inidoneità genitoriale.

C’è un ben preciso metodo che porta alla diagnosi e al successivo provvedimento di allontanamento. Per esempio, i test fatti durante le perizie, oltre ad essere somministrati in una situazione artificiale, hanno anche un carattere di “temporaneità” che ne inficia il valore alla radice ma, a volte costituiscono la base per una dichiarazione di inidoneità genitoriale e il successivo allontanamento dei bambini. 

La critica non è stata solo distruttiva dei criteri psichiatrici ma anche costruttiva e propositiva. Riportando la barra decisamente sull’aspetto umano, la Prof.ssa Palmieri ha sorpreso il pubblico con un’osservazione al tempo stesso semplice e rivoluzionaria: il livello di gradimento dei bambini nei confronti dei genitori, gli sguardi di ammirazione verso il papà, il sorriso e l’abbraccio alla mamma, sono chiari e affidabili indicatori della capacità genitoriale, e dovrebbero essere osservati e registrati.

Paolo Roat, responsabile Minori per il CCDU, ha affrontato gli aspetti più pratici e concreti, mettendo in guardia i genitori presenti circa la necessità d’intervenire tempestivamente, e ricordando i punti salienti del format per la tutela dei minori. Prima di chiudere, gli organizzatori hanno ricordato che la mostra del CCDU a Palazzo Velli Expo continua fino a sabato e che, proprio sabato 10, alle 18:00 si parlerà di Trattamento Sanitario Obbligatorio con un convegno dal titolo: “TSO - se questa è una cura”.

La platea è stata infine congedata con il rinnovato impegno di tutti per una riforma del sistema che ponga fine a qualsiasi violazione dei diritti dei bambini.

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