La comunità psichiatrica per minori Lilium sta tentando di nascondere qualcosa?
Invece di rispondere nel merito e partecipare alla conferenza stampa la cooperativa psichiatrica per minori Lilium cerca di sviare l'attenzione.
San Giovanni Teatino. La cooperativa Lilium ha deciso di non partecipare alla conferenza stampa del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani e di Adiantum sulla recente visita ispettiva effettuata sulla comunità. Invece di essere presente e rispondere nel merito alle segnalazioni delle associazioni, la cooperativa ha deciso di utilizzare delle hostess, probabilmente dipendenti di un'agenzia di marketing, che hanno distribuito ai giornalisti una cartellina molto ben curata e probabilmente anche molto costosa piena di riferimenti presi in modo confuso dal web, comprese alcune cantonate, al solo scopo di sviare l'attenzione dalle criticità segnalate.
Oltre alle minacce di denuncia per chi esprime critiche alla loro comunità, pare si sia concentrata nel tentativo di sviare l'attenzione dalle critiche mosse alla comunità stessa. A questo proposito il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ha informato le autorità competenti delle irregolarità segnalate e ci auguriamo che si attivino urgentemente in considerazione del fatto che ci sono dei minori coinvolti che, secondo le nostre osservazioni, si trovano in uno stato di grave disagio e devono essere restituiti urgentemente a una vita rispettosa della dignità umana.
Un particolare aspetto che ci preme chiarire è l'affermazione secondo cui i nostri rappresentanti si sarebbero comportati, durante la visita, in modo arrogante e provocatorio. Fin dalle prime battute sono state messe in dubbio le nostre qualifiche per fare la visita. Precisiamo di essere sempre stati rispettosi e cortesi verso i rappresentanti della comunità: abbiamo semplicemente posto le domande per cui eravamo andati a San Giovanni Teatino. Fare delle domande è considerato un comportamento arrogante? Per esempio, abbiamo chiesto se si applica la contenzione fisica e se si poteva parlare con i ragazzi che erano stati contenuti. La responsabile ha risposto di no e si è detta offesa per la domanda. Abbiamo semplicemente preso atto della mancanza di disponibilità a farci parlare con i ragazzi contenuti e abbiamo accettato la risposta facendo semplicemente presente che avremmo reso pubblica questa mancanza di disponibilità. L'unico momento in cui abbiamo protestato è stato quando, dopo averci fatto aspettare per 2 ore, ci fatto incontrare solo quattro ragazze, con evidenti problemi neurologici, durante la mensa, e volevano chiudere lì la nostra visita senza quindi farci vedere quasi nulla.
Ricordiamo che oltre ai recenti esposti sulla comunità da parte dell'avvocato Francesco Miraglia per ipotetici reati connessi a droga e abusi sessuali, all'interrogazione parlamentare dell'on. Rita Bernardini sui maltrattamenti in comunità nei confronti di minorenni, alle indagini o procedimenti in corso su operatori o dirigenti della cooperativa Lilium, in particolare sull'attuale direttore, in relazione alle accuse sull'ex cooperativa Cearpes che avevano portato alla sua chiusura, nel recente esposto presentato dal nostro comitato erano presenti le seguenti osservazioni principali:
- Locali adibiti a uffici e accoglienza del pubblico fuori norma con soffitti di altezza di circa 2,00 metri e una trave ad un'altezza di circa 1,70 metri.
- Nessuna attività ricreativa, educativa, di formazione professionale, didattica, riabilitativa, ecc. in atto per tutta la durata della visita. Locali e attrezzature per tali attività palesemente inutilizzati da tempo.
- Locali, strutture, stanze, generalmente sporchi, squallidi, poco arredati, inadatti per un recupero di persone con disagi psichici.
- Ragazzi e ragazze chiusi a chiave nelle loro stanze per tutta la durata della visita (circa 3 ore). Alte recinzioni per impedire ai ragazzi di uscire. Porte degli alloggi e porte esterne chiuse a chiave.
- Ragazzi e ragazze pesantemente sedati, tristi, intimoriti.
- Ragazzi che dormivano di primo pomeriggio in locali angusti, senza lenzuola e cuscino.
- Stanze dei ragazzi senza comodini, apparecchi musicali, armadi, librerie, ecc.
Di fronte a queste segnalazioni e alle precedenti, la struttura che incassa circa 400,00 euro al giorno per ogni ragazzo ospitato, ha deciso di spendere parte di quei soldi per una campagna fondata sul fatto che alcuni di noi siano scientologisti... e forse in futuro scopriranno che tra chi pone dubbi e critiche vi sono anche ebrei o rom... Questo dice forse qualcosa non su noi, ma sulla filosofia dei responsabili della comunità?
Ricordiamo infine che tutta la nostra azione, prima, durante e dopo la visita, è coerente con l'oggetto sociale che da più di 40 anni è parte integrante della nostra associazione e del suo statuto. Riteniamo che prima ancora di un eventuale problema penale vi sia un problema di civiltà, di decenza e di tutela della salute e non possiamo permettere che nel 2012 dei ragazzi vengano tenuti in quelle condizioni.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ONLUS