Bambini contesi: padre indagato per pedofilia, ma è colpa della mamma
Il sistema della giustizia minorile va riformato: abolizione del Tribunale dei minorenni, vero affido condiviso, riforma dei Servizi sociali, sono riforme urgenti e necessarie
Scoppia oggi il terzo caso a Padova, dopo quello del bambino di Cittadella e quello della mamma di Camposampiero: una mamma rischia l’allontanamento del figlio con l’accusa di alienazione genitoriale sebbene il padre sia indagato per pedofilia e accusato di abusi sessuali dal figlio della donna, da una sorellastra e da una cuginetta. Dopo un lungo incidente probatorio le accuse sarebbero "precise e circostanziate", eppure il tribunale dei minorenni prospetta la possibilità di un riavvicinamento al padre con possibilità di collocazione in una casa famiglia. E qui l’avvocato della mamma, Francesco Miraglia, attacca; ritenendo vergognoso prospettare queste soluzioni senza il necessario approfondimento.
I due casi precedenti, incredibilmente, vedono coinvolto come perito d’ufficio lo stesso psichiatra - il Dott. Rubens De Nicola - già salito agli onori della cronaca per avere partecipato attivamente alla sottrazione violenta del minore e per aver contribuito a far assolvere, come incapace, un uomo che aveva ucciso la moglie a badilate.
E questi casi sono solo la punta dell’iceberg. Da anni denunciamo che 4 su 5 dei 32.000 bambini ospitati nelle case famiglia con una spesa per bambino dai 100 ai 300 euro al giorno, sono stati sottratti senza motivazioni gravi o accertate e sono orfani di genitori in vita. E da anni denunciamo che circa 950.000 bambini sono "orfani" di uno dei due genitori a causa dell’impedimento doloso della cura filiale posto in essere da uno degli ex coniugi. Ma sono anche anni che denunciamo questi episodi di "deportazione" violenta dei bambini che sono ormai all’ordine del giorno. Ricordiamo tutti il caso di Basiglio, ma per esempio nella Provincia di Trento due anni fa un caso era salito all’onore delle cronache per i metodi violenti dell’allontanamento, e nessuno è stato punito per quei reati. Ora solo un mese fa due genitori hanno riferito al Garante per l’infanzia di Trento della sottrazione violenta da parte delle autorità di tre dei loro figli. Purtroppo questi crimini e ingiustizie occorrono con troppa frequenza ed è ora di dire basta.
È ora di mettere l’attenzione sul sistema della giustizia minorile italiana. Il Tribunale dei minorenni è stato istituito da un Regio decreto del 1934 e viola le leggi costituzionali del diritto alla difesa e al contraddittorio. La giustizia è delegata alle perizie degli psichiatri e degli psicologi che, come nei tre casi di Padova, spesso non sono in grado di accertare la verità e non sanno proporre soluzioni che non siano invasive e irrispettose dei diritti umani. Ed è persino inutile parlare dei servizi sociali. Centinaia e migliaia di casi dimostrano che è necessaria una riforma urgente.
Ebbene alla Camera e al Senato queste riforme ci sono. C’è un DDL che richiede un vero affido condiviso, vari disegni di legge per l’abolizione del Tribunale dei minorenni e l’istituzione di Sezioni specializzate per la famiglia che prevedono la rimozione dei giudici onorari (psichiatri e psicologi) dai tribunali. C’è persino un DDL che chiede di affidare le funzioni giudiziarie alla polizia minorile togliendo qualsiasi funzione giuridica ai servizi sociali che tornerebbero alla loro originale funzione di assistenza sociale. Molti studiosi, giuristi, attivisti dei diritti umani hanno partecipato alla stesura di queste leggi che possono essere migliorate ulteriormente, ma che devono essere approvate velocemente. I bambini non possono più aspettare. Basta parole e proclami elettorali, la politica deve rimboccarsi le maniche e approvare velocemente le riforme.
Silvio de Fanti - Vicepresidente - CCDU Onlus