Carrie Fisher, morta a 60 anni
Articolo del Dr. Philip Hickey - Psicologo specialista di comportamento e salute mentale
L’attrice Carrie Fisher è prematuramente scomparsa il 27 dicembre, all’età di 60 anni
In un articolo apparso nel 2001 su Healthy Place, l’attrice, descritta come "forse uno dei più conosciuti campioni di depressione maniacale", diceva di sé:
“Sto bene, ma sono bipolare. Assumo sette diversi farmaci - ne prendo tre volte al giorno. Questo mi tiene continuamente in contatto con la mia malattia, non posso mai liberarmene, nemmeno per un giorno. E’ come soffrire di diabete.”
Modus operandi della psichiatria:
- Prima ti vendono la “malattia” da loro inventata
- Poi ti vendono i farmaci per la “cura” di questa “malattia”
- Poi ti vendono altri farmaci per attenuarne gli effetti collaterali
- Poi ti vendono scosse elettriche al cervello
- Poi uno muore prematuramente
- Infine si stringono in una finta angoscia, dicono che si tratta di una terribile malattia e che senza le loro “cure efficaci e sicure” uno sarebbe morto molto prima.
La psichiatria non è medicina
La psichiatria è irrimediabilmente sbagliata e marcia. Non esiste alcun problema umano che la psichiatria non renda dieci volte peggiore. Per quanto tempo deve ancora continuare questa carneficina? Quante altre vite saranno rovinate? Dov’è il loro senso della decenza? E perché la medicina generica non esprime il suo sdegno? A quale eccesso di follia, interesse economico, corruzione e distruzione occorre arrivi la psichiatria, prima che i dottori in buona fede comincino a denunciare questo imbroglio assassino? La psichiatria ha da tempo perso ogni diritto di considerarsi una disciplina medica.
Vale la pena ricordare che
Il numero di settembre 2011 della Rivista Cardiologica Europea (European Heart Journal) pubblicava un articolo dal titolo “Farmaci psicotropi e rischio di decesso improvviso a causa di eventi coronarici acuti” che si concludeva così:
"L’uso di farmaci psicotropi, e in particolare l’uso combinato di antipsicotici e antidepressivi, è fortemente associato con un aumento del rischio di decesso improvviso a causa di eventi coronarici acuti.”
In un articolo pubblicato nell’aprile del 2013 sul Sarasota Herald Tribune, intitolato “Carrie Fisher parla della sua malattia mentale e della sua carriera” l’attrice confermava di essere sottoposta a trattamento con Terapia Elettroconvulsivante (termine eufemistico con cui gli psichiatri hanno ribattezzato l’elettroshock) e tanti farmaci.
Articolo originale: https://www.madinamerica.com/2017/01/carrie-fisher-dead-age-60/
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Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) - una onlus attiva nella denuncia di violazioni di diritti umani nel campo della salute mentale, chiede un’inchiesta pubblica sui pericoli legati all’assunzione di psicofarmaci, e l’obbligo del consenso veramente informato per la loro prescrizione. Per maggiori informazioni sugli effetti collaterali di alcuni dei più diffusi psicofarmaci visitate: https://www.ccdu.org/psicofarmaci