Nizza e Monaco: due stragi, un solo comun denominatore
Mentre è ancora vivo nella memoria il ricordo dell'aereo Germanwings fatto schiantare sulle Alpi francesi dal copilota suicida Andreas Lubitz, in cura con psicofarmaci, la cronaca drammatica di questi giorni ci propone altri due efferati atti di sangue compiuti da persone sotto l'effetto di farmaci psicotropi.
Le autorità francesi riferiscono che Mohamed Lahouaej Bouhlel, autore della strage di Nizza (84 morti e oltre 250 feriti), era stato in cura con lo psichiatra Hamouda Chemceddine: gli aveva prescritto un cocktail di Haldol (antipsicotico), Elavil (antidepressivo) e Tranxene (ansiolitico).
Secondo il Procuratore di Monaco di Baviera Thomas Steinkraus-Koch, anche Alì Sonboly, il 18enne tedesco di origini iraniane che venerdì ha aperto il fuoco a Monaco di Baviera uccidendo 9 persone e ferendone ferendone altre 27, si era sottoposto a «terapia psichiatrica»: curato per depressione. I suoi idoli erano Anders Breivik e Tim Kretschmer.
Breivik, meglio conosciuto come il killer di Utøya, nel 2011 fece tremare la Norvegia con due attentati, uno nel centro di Oslo (dove fece esplodere un'autobomba) e un altro nell'isola di Utøya (armato di un fucile militare, fece una vera e propria strage in un campo estivo del partito laburista norvegese): anche Breivik agiva sotto l'effetto di un potente mix farmacologico.
Kretschmer, nel 2009, fu l'autore della strage nella scuola di Winnenden, vicino a Stoccarda. Un articolo del quotidiano Scotland on Sunday, ha rivelato che Kretschmer, "soffriva di depressione, e frequentava una clinica, dove riceveva dei medicinali per la sua condizione."
Di primo acchito verrebbe spontaneo incolpare la "malattia mentale" per queste stragi, ma attenzione: i dirigenti delle più prestigiose istituzioni psichiatriche ci ripetono da anni che la malattia mentale è molto più diffusa di quanto si ritenga. In altre parole, i picchiatelli che non sono in cura sarebbero molto più numerosi rispetto a quelli in cura. Perché, allora, le stragi vengono puntualmente eseguite da quelli in cura e quasi mai da quelli non in cura?
Per rispondere a questa domanda occorre scorrere l'elenco degli effetti collaterali di antidepressivi e antipsicotici. Non, intendiamoci, l'elenco pubblicato da qualche organizzazione complottista, ma quelli compilati dalle agenzie di farmacosorveglianza di mezzo mondo, da prestigiosi istituti di ricerca e dagli stessi produttori (nei bugiardini): questi medicinali possono causare comportamento aggressivo, irrequietezza, pensieri e azioni suicide/omicide.
Ci sono ben 134 avvisi sui farmaci antidepressivi, emessi da agenzie di farmacovigilanza di undici paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Russia, Italia, Danimarca e Germania: causano gravi effetti collaterali, tra cui idee e attuazioni suicide, e omicidio.
Per gli antipsicotici, gli avvisi sono "solo" 72 - emessi da otto paesi (USA, Regno Unito, Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda e Sudafrica) - e oltre 97 studi scientifici pubblicati da ricercatori di mezzo mondo. Tra gli effetti collaterali citati troviamo: agitazione, mania, piscosi, idee e attuazioni violente.
A oggi 32 casi di violenza a scuola (sparatorie o altro) erano stati commessi da ragazzi in cura con psicofarmaci o in astinenza da essi, causando 164 feriti e 76 morti, e questi sono solo i pochi casi in cui le informazioni sul consumo dei farmaci psichiatrici sono state rese pubbliche. Sei di queste aggressioni sono state effettuate da bambini armati di coltello.
L'evidenza statistica è così numerosa che il deputato della Florida David Jolly, determinato a capire le ragioni che stanno dietro al numero impressionante di veterani che si tolgono la vita, ha presentato una legge per ottenere un riesame dei decessi di veterani che si sono suicidati negli ultimi cinque anni, studiando i farmaci psicotropi che assumevano al momento della loro morte.
Il CCDU, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, una onlus attiva contro gli abusi nel campo della salute mentale, chiede che si faccia lo stesso in Italia e in Europa. L'investigazione dovrebbe essere eseguita da persone prive di legami con l'industria farmaceutica multimiliardaria. Se vogliamo evitare il ripetersi di queste stragi, è necessario comprendere cosa faccia scattare la molla: la gente ha il diritto di sapere cosa scorreva nelle vene dell'assassino.
Per un elenco completo degli effetti collaterali degli antidepressivi vedere la pagina: Antidepressivi di nuova generazione
Per gli antipsicotici vedere la pagina: Antipsicotici
Per un elenco (non completo) delle stragi commesse da persone sotto l'influenza di farmaci psicotropi vedere: Il giovane killer tedesco era sotto l'influenza di farmaci psichiatrici