Ritalin, secondo allarme nelle scuole

Ritalin

Dopo il Progetto Prisma e la riclassificazione farmacologica, un nuovo progetto sta prendendo il via.

Il 26 aprile di quest'anno il Ministero della Salute e il Ministero della Giustizia hanno pubblicato un decreto per riportare il metilfenidato, meglio conosciuto col nome di Ritalin, nella tabella 1 e 2 degli stupefacenti. (http://www.altalex.com/index.php?idnot=33845)
Ma il Ritalin continua a essere usato nei centri di riferimento, come annunciato di recente dall'Istituto Superiore della Sanità (ISS).
(http://www.iss.it/adhd/prog/index.php?anno=2005&lang=1&tipo=1).

Il vecchio progetto Prisma, giunto al suo epilogo nel 2004, ha stabilito che 90 adolescenti su 1000 presentano patologie psichiche. Ma se fosse così, significherebbe che in una classe media due o tre alunni rischiano prescrizioni farmacologiche.

Nei nuovi test, la diagnosi dell'ADHD resta invariata, è sufficiente rispondere a nove domande e chi si riconosce in almeno sei delle sintomatologie è diretto al Centro di Riferimento locale, dove di norma è effettuato un trattamento farmacologico.

È in fase d'avvio anche un registro nazionale per i bambini che usano Ritalin, che devono essere monitorati regolarmente, per valutarne le intolleranze. Il piano terapeutico standard prevede un primo controllo dopo una, due, massimo quattro settimane, poi ogni cinque o sei mesi, da parte di un neuropsichiatra del Centro di Riferimento più vicino. (http://www.cineca.it/siss/progetti/progetto-adhd.htm)

È previsto un notevole coinvolgimento degli insegnanti, con corsi formativi sull'ADHD, e persino dei genitori, con questionari sul comportamento dei loro figli.

Il rischio maggiore di tutto ciò è di "rendere malato" un numero spropositato di bambini, con la violazione dei diritti umani, come già sta avvenendo in America, dove una diagnosi per ADHD dura 10-15 minuti e dove i minorenni che assumono Ritalin sono il 3-5% (si parla addirittura di bambini di 2 anni). La situazione non è comunque molto migliore in Gran Bretagna, dove le stime parlano di 10.000 bambini, o in Germania, dove si è registrato un notevole aumento di consumi, dato che ogni medico può prescrivere questo psicofarmaco.
In Italia le cifre variano da regione a regione, in Sardegna ad esempio si sono registrati consumi di Ritalin fin dal 1998.

La soluzione è di non accettare diagnosi facili che si basano su criteri soggettivi e pseudoscientifici, ma accertarsi che vengano effettuati adeguati esami medici. La conoscenza dei reali pericoli è il migliore strumento che abbiamo per evitare di giungere alla triste realtà delle scuole americane.

Se tuo figlio è stato sottoposto a questionari psicologici o psichiatrici, test, valutazioni o programmi psicologici senza il tuo consenso, o conosci qualcuno che ha subito danni in seguito a diagnosi e/o trattamenti psichiatrici contattaci.

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