Verona: Manifestazione per i piccoli “Marco” sottratti alla famiglia
Tre bambini strappati alla famiglia subito dopo la denuncia della mamma sulla comunità per cibi scaduti e scarsa igiene. Chiediamo a Sindaco e Assessore di dare un segnale concreto per la tutela dei bambini.
In seguito ai fatti di Bibbiano, molte mamme hanno deciso di alzare la testa e protestare contro un sistema che, niente affatto limitato al solo comune reggiano, sembrerebbe ormai interessare l’intero Belpaese a macchia di leopardo, con tanti altri piccoli Marco strappati alle famiglie. L’ultima è quella di questa famiglia veronese e dei loro tre bambini. A quanto ci risulta la psicologa e l’assistente sociale che si erano occupate del caso del piccolo Marco sarebbero ancora li a lavorare sui bambini nonostante la sconfessione del loro operato da parte dei Consulenti del Tribunale - un segnale poco incoraggiante.
Il 12 ottobre si svolgerà a Verona la manifestazione: "Basta bambini strappati ai genitori" a cui hanno aderito più associazioni. (dettagli a fine articolo)
Noi del CCDU parteciperemo alla manifestazione per chiedere all’Amministrazione degli atti concreti e un primo segnale positivo come ad esempio la sospensione o un’azione disciplinare verso le responsabili di quanto accaduto.
Il nostro Comitato porterà anche una richiesta diretta per questa famiglia e questi tre bambini. Infatti, dall'analisi della documentazione, sembrerebbe emergere come la famiglia sia stata distrutta e disgregata proprio dai provvedimenti richiesti e attuati da quegli operatori che l’avrebbero dovuta aiutare.
La vicenda presenterebbe delle irregolarità
Nel marzo 2016 e nel maggio del 2018 i genitori erano adeguati come risulta dal percorso e valutazione della genitorialità redatto da un noto professionista, eppure nel Decreto del 6 luglio 2018 si riporta una situazione totalmente diversa, e si fatica a comprendere il motivo perché il giudice non abbia preso in considerazione le discrepanze tra quanto riferito dai Servizi Sociali e quanto scritto dal neuropsichiatra che ha fatto ben due valutazioni sulla famiglia nel marzo 2016 e nel maggio 2018.
La mamma per evitare quella che ritiene un’ingiustizia sui bambini, scappa a Napoli dove viene presa in carico dai Servizi Sociali di Napoli che redigono delle relazioni positive sulla famiglia e sui bambini.
Fiduciosa delle valutazioni del servizio sociale campano, nel giugno del 2019 la mamma torna a Verona pensando che l'incubo sia finito. Invece i Servizi Sociali veronesi eseguono con la forza quel Decreto vecchio di un anno (che di fatto, per prassi consolidata, non era più valido), apparentemente senza reperire e/o tener conto delle relazioni dei Servizi di Napoli.
Dopo la “cattura” la mamma non accetta le limitazioni imposte dalle regole della comunità: per esempio, in un caso la mamma è stata rimproverata e disciplinata per essere andata al cancello a prendere un sacchetto consegnatole dal padre dei bambini - cosa banale ma apparentemente vietatissima. La relazione che abbiamo avuto modo di vedere contiene molte altre regole e avvenimenti così ferree e stravaganti, da fare impallidire Kafka.
Ciliegina sulla torta: dopo una denuncia su un operatore che avrebbe picchiato suo figlio, e una segnalazione contro la comunità per la presenza di cibi scaduti e per condizioni igieniche degradate, la mamma viene accusata di picchiare i bambini e di litigare con gli operatori davanti ai bambini. Questa coincidenza appare inquietante, e viene vissuta dalla mamma come una specie di vendetta. La relazione dei Servizi Sociali al Tribunale sembrerebbe infatti un copia incolla di quanto affermato dalla comunità, e non contiene alcun accenno alla denuncia della mamma contro la struttura.
Ma non è finita. Il 16 settembre 2019, i Servizi Sociali hanno richiesto una valutazione psicologica ed eventuale presa in carico dei bambini dal servizio di neuropsichiatria infantile.
Dalla fine di giugno 2019, dopo meno di quattro mesi di “lavoro” dei Servizi Sociali di Verona, dei bambini che erano sereni e in una famiglia unita, ora hanno bisogno del neuropsichiatra infantile, mentre la famiglia è stata disgregata.
In considerazione del caso del piccolo Marco, e di altre segnalazioni che ci sono pervenute, chiediamo a Sindaco e Assessore di dare un segnale concreto per la tutela dei bambini, e riformare i Servizi Sociali affinché queste tragedie non accadano più.
Il CCDU intende sostenere la richiesta della famiglia di un intervento concreto ed efficace o, in alternativa, di essere assegnata a un altro servizio sociale, fuori dal Comune di Verona.
La manifestazione
La manifestazione si terrà a Verona, sabato 12 ottobre 2019. Ritrovo alle ore 15,00, partenza 15:30 da Porta Palio fino a Piazza Bra e hanno aderito: Comitato Famiglia e Vita, Movimento Giustizia Sociale, Movimentiamoci, LI.SI.PO (Libero Sindacato di Polizia) e CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani)