Sudafrica: Stimolanti, antidepressivi, antipsicotici prescritti a bebè come fossero caramelline

Psicofarmaci neonati

Sudafrica: Stimolanti, antidepressivi e antipsicotici prescritti ai bebè come fossero caramelline. I genitori lanciano la Campagna del Consenso Informato

Il Sudafrica riferisce di avere uno dei più alti tassi al mondo di bambini etichettati con Iperattività - il cosiddetto deficit di attenzione (ADHD) - e trattati con stimolanti: un tasso ancora più elevato che negli Stati Uniti.

Mentre il New York Times ha recentemente denunciato la prescrizione di pericolosi farmaci antidepressivi e antipsicotici ai bambini americani al di sotto dei due anni di età, anche in Sudafrica gli antidepressivi vengono regolarmente prescritti a poppanti, mentre potenti antipsicotici come il Risperdal sono approvati per il trattamento di comportamento dirompente in bambini di età superiore ai cinque anni con ritardo mentale.

Intenzionato a evitare ai bambini sudafricani lo tsunami psicofarmacologico cui sono stati soggetti i loro coetanei statunitensi, il CCHR International (un'associazione gemellata col CCDU - Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) ha lanciato una campagna per informare genitori e insegnanti sudafricani sui rischi connessi all'uso di farmaci psicotropi nei bambini.

Il CCHR ha messo a disposizione sul proprio sito web dei volantini da scaricare e distribuire ai genitori per informarli e invitarli a rifiutarsi di firmare i moduli di consenso che trasformano il sistema scolastico in un centro di reclutamento di bambini da etichettare con cosiddetti disturbi mentali, e trasformarli in consumatori di farmaci per tutta la vita. I genitori possono anche scaricare, stampare e firmare un modulo per proteggere i propri figli da queste intrusioni. Appena sei anni fa il Sudafrica adottò una "Politica sanitaria scolastica integrata", che comprendeva un programma di salute mentale; la scelta ha senz'altro contribuito a questa epidemia di ADHD e conseguente boom di prescrizioni psicofarmacologiche.

Le vendite di psicostimolanti generano un fatturato di dieci miliardi di dollari all'anno nei soli Stati Uniti, ma sono anche i più abusati come droghe da strada tra gli adolescenti. Studenti sudafricani sniffano o ingoiano Ritalin per ottenere prestazioni più elevate. Nel loro gergo, il farmaco è indicato come "smarties", "rit " o "baby cocaina". Negli Stati Uniti la Drug Enforcement Administration dice che il metilfenidato (Ritalin) è "strettamente legato alla cocaina". Secondo il Wired, rivista di tecnologia e cultura, "Da Big Pharma al mercato nero, l'ADHD è una diagnosi redditizia".

Gli stimolanti possono causare allucinazioni, problemi al fegato, convulsioni, ritardo della crescita, sintomi psicotici o maniacali e pensieri suicidi. A differenza del diabete, o di altre malattie (cardiache ecc.) molti medici concordano su un fatto: non c'è nessuna prova scientifica che dimostri l'esistenza dell'ADHD. Il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo ha messo in guardia i governi circa la diagnosi di ADHD e la necessità di trovare alternative al trattamento con psicostimolanti anfetaminici.

Il comun denominatore di queste epidemie di malattie mentali sono i conflitti d'interesse - i legami finanziari tra psichiatri e le aziende farmaceutiche - che contribuiscono ad alimentare l'aumento delle prescrizioni di farmaci psichiatrici. Le linee guida della Società Sudafricana di Psichiatria sul trattamento dei disturbi psichiatrici, per esempio, sono state scritte da dieci psichiatri (uno è deceduto prima di segnalare eventuali conflitti d'interesse), di cui sei avevano legami finanziari con le aziende farmaceutiche che producono psicofarmaci.

Non solo: le stesse linee guida fanno riferimento esplicito al pioniere della psicofarmacologia pediatrica, il Prof. Joseph Biederman, la cui omissione nel riferire conflitti d'interesse con l'industria farmaceutica per oltre un milione e mezzo di dollari è stata scoperta da un'inchiesta del Senato USA. Secondo il New York Times, la sua ricerca ha contribuito a causare un aumento di 40 volte (1994 al 2003) nella diagnosi infantile del "disturbo bipolare" e il rapido aumento dei pericolosi farmaci antipsicotici per il suo trattamento. Nel 2009, alcuni documenti del tribunale rivelavano come Biederman, prima ancora di avere iniziato lo studio circa l'uso dell'antipsicotico Risperdal su bambini in età prescolare, sembrava aver dato alla Johnson & Johnson la garanzia di risultato favorevole.

Anche nel Bel Paese il consumo di psicostimolanti, antidepressivi e antipsicotici da parte di bambini e adolescenti, come riferito annualmente nel rapporto del Ministero della Salute, è in costante aumento, ma non ha raggiunto percentuali simili a quella statunitense o sudafricana. Nel 2010 la società svizzera di assicurazioni Helsana commissionò uno studio per comprendere come mai il consumo di psicofarmaci tra bambini del Canton Ticino fosse di ben cinque volte inferiore rispetto ai cantoni di lingua tedesca a francese.

L'articolo riferiva che in Ticino vi è "una diversa mentalità (cultura mediterranea) o un'altra filosofia di cura" collegata anche allo sviluppo in Italia di un "movimento di critica relativamente forte contro la prescrizione di psicofarmaci a bambini." Il CCDU, da sempre all'avanguardia di questo "movimento di critica", continua la sua campagna d'informazione sul suo sito web www.ccdu.org/minori/vademecum-scuola .

Ripreso da: www.cchrint.org/2015/12/23/south-african-toddlers-prescribed-mind-altering-drugs/ 

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