Bimba strappata alla mamma: nasce gruppo Salviamo la piccola Angela
Striscioni, cartelli e selfie di solidarietà in tutta la città per la piccola Angela che domani potrebbe venir strappata alla mamma. CCDU: saremo presenti per accertarci che non vengano violati i diritti umani della bambina. Dubbi sulla “condotta morale specchiata” del consulente del tribunale.
Brescia. Oggi la città e provincia di Brescia si è mobilitata per proteggere la piccola Angela (nome di fantasia) da una sentenza che le persone che conoscono e amano questa ragazzina ritengono ingiusta. Decine di cartelli e striscioni sono apparsi per le vie della città, sulle automobili, sui treni, sui balconi e sulle finestre delle case. Il Gruppo Facebook “Salviamo la piccola Angela” (https://www.facebook.com/groups/salviamolapiccolaangela/) ha raggiunto in poche ore oltre 600 iscritti e sono arrivate decine di selfie di persone che manifestavano la loro solidarietà, mettendoci la faccia.
Domani, l’allontanamento della bambina dalla madre contro la sua volontà rischia di essere una grave violazione dei suoi diritti e potrebbe causarle un pesante trauma. Angela è una bambina solare di 10 anni (quasi 11). È piena di vita, educata, con tanta voglia di vivere e con la gioia nel cuore. Ha ottimi voti in pagella, è equilibrata nelle relazioni e socievole con tutti. Ha un linguaggio ricco e articolato, sa cogliere le emozioni degli altri con grande sensibilità. Per questo le persone la amano e le vogliono bene.
Purtroppo Angela non vuole vedere il padre e lo psichiatra, invece di aiutare la bambina a superare quest’avversità, ha deciso di imporre il suo collocamento dal padre contro la sua volontà. Senza entrare nel merito della vicenda, riteniamo che si tratti di un trattamento sanitario obbligatorio mascherato nei confronti di una bambina, basato solo su OPINIONI psichiatriche in assenza di qualsiasi maltrattamento.
Ricordiamo che il Comitato per i Diritti del Fanciullo (CRC) delle Nazioni Unite, il 7 febbraio 2019 ha raccomandato all’Italia di garantire il DIRITTO DEL BAMBINO DI ESSERE ASCOLTATO e che le decisioni sulla vita dei bambini siano consentite solo dopo UN'ATTENTA VALUTAZIONE DEL MIGLIORE INTERESSE DEL BAMBINO. Per questo motivo abbiamo deciso di essere presenti come osservatori neutrali per assicurarci che non vengano violati i diritti della bambina.
Secondo Paolo Roat Direttore del Dipartimento Tutela Minori del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani:
“La mobilitazione popolare delle persone che conoscono la bambina e la mamma è un’evidente manifestazione della probabile insussistenza delle valutazioni psichiatriche. La psichiatria infatti è una disciplina priva di prove scientifiche certe e le valutazioni psichiatriche dovrebbero sempre essere prese con le pinze. La decisione infatti è basata sulle perizie psichiatriche. Senza entrare nel merito, e ricordando come la bambina non manifesti problemi di sorta eccetto il non voler vedere il padre, siamo certi che l'uso di comunicazione e buon senso sortirebbe migliori risultati rispetto ad un approccio psichiatrico-coercitivo.
Non occorre infatti essere Freud per capire come l'uso della forza rischierebbe di peggiorare ulteriormente il rapporto padre-figlia.
Desideriamo invece sollevare una questione molto importante. Infatti un consulente del tribunale dovrebbe avere una «condotta morale specchiata» mentre secondo l’interrogazione parlamentare 4-17810 del Senatore Massimo Wilde questo psichiatra sarebbe incorso in problemi con la giustizia penale, come sottolineato anche dall’avvocato della mamma Francesco Miraglia. Invieremo l’interrogazione del Senatore Wilde al Ministro della Giustizia Dott. Alfonso Bonafede, al Consiglio Superiore della Magistratura e al Presidente del Tribunale di Brescia Dott. Vittorio Masìa, augurandoci che verifichino accuratamente l’idoneità di questo psichiatra in qualità di consulente tecnico del tribunale.”