Una nuova ricerca dice ai consumatori la verità sul potenzialmente letale Elettroshock e sui rischi degli antidepressivi
“La storia della TEC (Terapia ElettroConvulsivante – nuovo nome dell’elettroshock) sembra il resoconto di interventi biologici spacciati come necessari per correggere scompensi biologici, ma in realtà forieri di effetti negativi su cervelli del tutto sani …”
Gli alfieri della TEC tendono a interpretare gli anormali cambiamenti cerebrali provocati dalle numerose scosse elettriche come benefico … non considerano che questi cambiamenti potrebbero essere negativi o potrebbero essere caratterizzati come danno cerebrale.”
– John Read, Ph.D., e Joanna Moncrieff, Medico
Oltre 14,800 pazienti TEC hanno 16 volte più probabilità di commettere suicidio rispetto al Gruppo di controllo composto 58,369 persone; anche gli antidepressivi possono indurre sentimenti suicidi e terrificanti effetti astinenza a lungo termine.
Una nuova ricerca pubblicata su Psychological Medicine mette in dubbio i due principali trattamenti fisici raccomandati per la depressione - antidepressivi e terapia elettroconvulsivante – e genera allarme circa i loro effetti dannosi per il cervello.[1] Il CCDU, associazione di difesa dei diritti umani nel campo della salute mentale, riferisce che lo studio contiene informazioni di vitale importanza per i consumatori a cui sia stata consigliata la TEC, compreso il rischio di suicidio, aggiungendo ulteriori motivazioni alla richiesta di messa al bando di questa pratica potenzialmente dannosa per il cervello.
Lo studio è stato condotto da due esperti britannici, John Read, psicologo e dottore di ricerca, e Joanna Moncrieff, medico psichiatra, e discute il bisogno di alternative non dannose, che siano sicure ed efficaci. Gli autori citano l’imposizione da parte della DFA (agenzia USA che autorizza farmaci e dispositivi medici) di apporre sui dispositivi da elettroshock un’etichetta con questo testo: “La sicurezza ed efficacia a lungo termine dei dispositivi per TEC non è stata dimostrata”. Nonostante ciò, si stima che centomila americani siano sottoposti a questa pratica ogni anno, incluso bambini di età inferiore ai 5 anni. In Italia non si hanno notizie certe: si sa che l’elettroshock viene praticato, anche se i numeri sono molto inferiori a quelli statunitensi. Anche gli antidepressivi possono causare a lungo termine disfunzioni sessuali e gravi sintomi da astinenza.
Gli autori scrivono: “Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le Nazioni Unite chiedono un cambiamento di paradigma che si allontani dalla medicalizzazione del disagio umano, emergono nuove prove di milioni di persone che faticano a interrompere l’assunzione di antidepressivi, s’infiamma il dibattito sul valore e sull’efficacia della TEC” e mettono in dubbio “il modello della psichiatria biologica per spiegare tristezza o depressione.”
Gli autori sbufalano la teoria dello squilibrio chimico come causa della depressione e l’idea che il trattamento debba consistere nel riequilibrare questa disfunzione biologica che alcuni presuppongono sia innescata, per esempio, da una predisposizione genetica, e argomentano: “Non esiste prova di anomalie neurochimiche negli individui con depressione, tanto meno che esse siano responsabili della depressione.”
Molti esperti confermano che non vi sono test medici (radiografie, analisi del sangue o delle urine, risonanza ecc) che possano dimostrare l’origine fisica per i problemi emotivi.[2]
Eppure, proseguono gli autori, fino al gennaio del 2021 il sito dell’Associazione Psichiatrica Americana (APA) sosteneva che: “I farmaci psichiatrici possono aiutare a correggere squilibri chimici nel cervello che si pensano siano associabili a qualche disturbo mentale.” Ciò è falso.
Gli autori si spingono oltre:
“A oggi, si presume che molti farmaci funzionino, secondo uno schema d’azione ‘centrato sul disturbo’, sulla base di processi biologici che ritenuti alla base del sintomo, nello stesso modo in cui accade per molte malattie mediche.”
Tuttavia, “come altri farmaci psichiatrici, gli antidepressivi sono sostanze psicoattive che attraversano la barriera tra sangue e cervello, e alterano i processi mentali e comportamento cambiando il normale funzionamento del cervello.”
“Che l'uso prolungato di antidepressivi possa condurre a modifiche persistenti del cervello è anche dimostrato dal forte e duraturo stato di astinenza che causano … circa il 56% delle persone che interrompono l’assunzione di antidepressivi sperimentano effetti da astinenza – gravi per il 46%. In generale, con l’allungarsi del periodo di assunzione di antidepressivi, aumentano probabilità e intensità della sindrome d’astinenza.”
L’articolo rivela anche che:
- Centinaia di studi controllati da placebo suggeriscono che gli antidepressivi sono solo marginalmente migliori del placebo nel ridurre la depressione.
- La maggioranza di questi studi controllati da placebo sono stati condotti dall’industria farmacologica, che ha un interesse a gonfiare I risultati, mentre gli studi finanziati con soldi pubblici non dimostrano alcun effetto benefico per gli antidepressivi.
- Gli antidepressivi SSRI (Inibitori Selettivi della Ricaptazione di Serotonina) causano “disfunzioni sessuali in una grande percentuale di pazienti e, ancora più preoccupante, alcuni riferiscono che tali effetti persistono anche dopo l’interruzione del farmaco.”
- “Gli affetti negative dell’astinenza possono essere così intollerabili da imporre uno scalaggio così lento e graduale da richiedere anni, mentre diventa sempre più evidente che tali effetti possono persistere per mesi o anni dopo aver terminato l’assunzione.”
L’elettroshock danneggia la salute mentale
Gli autori sostengono anche che, così come per gli antidepressivi, i vari deficit biologici che si spaccia vengano corretti dalla TEC non sono mai stati dimostrati. La storia della TEC appare sembra il resoconto di interventi biologici spacciati come necessari per correggere scompensi biologici, ma in realtà forieri di effetti negativi su cervelli del tutto sani. Alcuni di questi effetti negativi vengono erroneamente interpretati come segni di miglioramento.
Un osservatore neutrale riterrebbe che gli effetti prodotti dal passaggio di corrente nel cervello, in quantità sufficiente a indurre convulsioni, siano negativi. I sostenitori della scossa elettrica, invece, “tendono a interpretare anomali cambiamenti del cervello come benefici, addirittura collegabili a una riduzione della depressione. Non considerano che questi cambiamenti siano negativi e possano essere caratterizzati come danno cerebrale.”
A neutral observer would assume that the effects on the brain of repeatedly passing sufficient electricity through it to cause seizures are likely to be negative. ECT advocates, however, “tend to interpret abnormal brain changes caused by multiple electrocutions as beneficial, sometimes even linking them to reduced depression. They don’t consider that the changes might be negative or might be characterized as brain damage.”
Gli autori riferiscono diverse anomalie nella ricercar sulla TEC:
- Sono passata 84 anni dal primo elettroshock. In tutto questo tempo ci sono stati solo 11 studi randomizzati e controllati da placebo (*) riguardo l’efficacia contro la depressione – tutti datati a prima del 1986. , Uno studio recente, condotto dal Dr. Irving Kirsch, Professore Associato di Studi Placebo presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Harvard, ha messo in rilievo la bassa qualità di 11 di questi studi.
- Solo quattro studi descrivono il procedimento usato per la randomizzazione e la verifica della procedura a doppio cieco (cosiddetta perché sia i partecipanti alo studio sia i ricercatori non sanno a chi sia stata somministrata la cura e a chi il placebo). Nessuna di queste dimostra in maniera convincente che fosse effettivamente a doppio cieco. Cinque di questi riferiscono i risultati in maniera selettiva. Solo quattro riferiscono i risultati valutati dai pazienti. Nessuno tiene conto della qualità di vita dopo il trattamento. Gli studi sono eseguiti su pochi pazienti – in media 37 – del tutto insufficienti a formare una statistica.
- Nessuno studio dimostra che la TEC sia meglio del placebo nel periodo successivo al trattamento.
- Nonostante ciò, le cinque revisioni eseguite in passato su questi studi fallaci concludevano of che la TEC è efficace.
- Queste revisioni passate non hanno mai dimostrato che la TEC prevenga il suicidio, come invece viene spesso detto. Al contrario, numerosi studi dimostrano che chi riceve elettroshock è statisticamente più soggetto a commettere suicidio.
- Uno studio pubblicato nel 2020 ha dimostrato che 14.810 pazienti TEC, tentavano il suicidio con probabilità 16 volte maggiore rispetto al gruppo di controllo costituito da 58.369 pazienti. Altri studi che investigavano la probabilità di suicidio riguardavano un numero così piccolo di pazienti da poter essere ignorati.
- Uno studio statunitense del 2021 rilevò che 1.524 veterani dell’esercito senza tetto che avevano ricevuto TEC manifestavano molti più tentativi di suicidio nei 30 giorni successivi al trattamento rispetto a 3.025 veterano senzatetto del gruppo di controllo, che non avevano ricevuto TEC. La differenza rimaneva significativa anche dopo 90 giorni e dopo un anno.
- Una revisione di 82 studi dimostra che un paziente TEC su 39 (2,5%) sperimenta “eventi cardiaci avversi maggiori” – la principale causa di morte in seguito a TEC.
- Oltre alla perdita di memoria a breve termine, che viene riconosciuta unanimemente, è stato dimostrato che tra il 12% e il 55% di persone sottoposte a elettroshock soffrono di perdite di memoria persistenti o permanenti (tipicamente 6 mesi o più).
- Perfino l’Associazione Psichiatrica Americana riconosce che “la TEC può provocare perdita di memoria persistente o permanente”.
Servono alternative
Nelle parole del Relatore Speciale delle Nazioni Unite Dr. Dainius Pūras, uno psichiatra lituano: “Le attuali linee guida psichiatriche sono state influenzate in larga misura dall’asimmetria di potere e pregiudizi dovuti al prevalere del modello biomedico, che ha provocato la medicalizzazione di normali reazioni umane allo stress del vivere, incluso forme di ansia sociale, tristezza, timidezza, assenza e comportamento antisociale.
Nel 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto suoi questi sentimenti nella sua “Guida ai Servizi Comunitari di Salute Mentale” secondo la quale il modello biologico ha provocato una “sovra medicalizzazione delle difficoltà umane e un eccessivo ricorso a farmaci psicotropi a scapito degli interventi di tipo psicologico.”[3] Read e Moncrieff citano che questo documento OMS elenca ben 22 esempi di alternative ai farmaci e all’elettroshock.
Il CCDU è da sempre contrario all’elettroshock e ne chiede la messa al bando. Oltre 125.000 persone hanno firmato la petizione messa online dal CCHR, organizzazione statunitense imparentata col CCDU. Firma anche tu.
Riferimenti:
[1] John Read, Ph.D., Joanna Moncrief, M.D., “Depression: why drugs and electricity are not the answer,” Psychological Medicine, Cambridge University Press, 1 Feb. 2022, https://www.cambridge.org/core/journals/psychological-medicine/article/depression-why-drugs-and-electricity-are-not-the-answer/3197739131D795E326AE6913720E6E37
[2] “No Medical Tests Exist,” CCHR International, https://www.cchrint.org/psychiatric-disorders/no-medical-tests-exist/
[3] Jan Eastgate, “World Health Organization New Guidelines Are Vital To End Coercive Psychiatric Practices & Abuse,” CCHR International, 11 June 2021, https://www.cchrint.org/2021/06/11/world-health-organization-new-guidelines-are-vital-to-end-coercive-psychiatric-practices-abuse/
(*) Gli studi randomizzati con placebo a doppio cieco sono lo standard aureo della ricerca medica. Consistono nel suddividere i partecipanti a uno studio clinico in due gruppi. Gli appartenenti al primo gruppo vengono sottoposti alla terapia che si vuole studiare, e gli altri a un placebo – la cosiddetta pillola di zucchero: una cura finta e innocua. L’effetto placebo consiste in una guarigione dovuta alla convinzione che la cura funzionerà. Lo studio è detto a doppio cieco, perché né i pazienti né i ricercatori sanno a chi viene data la cura e a chi il placebo. La scelta di sottoporre un partecipante alla cura vera o al placebo è affidata al caso - in inglese “random” da cui la voce gergale ‘randomizzare’. Lo studio randomizzato con placebo a doppio cieco serve a rivelare l’efficacia di una cura rispetto al placebo.
Di CCHR International
Articolo originale: https://www.cchrint.org/2022/02/07/new-study-tells-consumers-the-truth-of-potential-lethal-electroshock-and-antidepressant-risks/