Epilogo della campagna di marketing psichiatrica: il Ritalin nelle farmacie italiane

Ritalin

Nella giornata di ieri il direttore dell'AIFA, Nello Martini, ha annunciato che la casa produttrice del Ritalin ha terminato le procedure di registrazione e l'Agenzia Italiana del Farmaco si è impegnata a pronunciarsi in merito entro la fine di febbraio.

Tutti i bambini sottoposti a terapia farmacologica per la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), saranno iscritti nel Registro Nazionale che dovrebbe garantire che i minori siano trattati in appositi centri regionali che sono stati già individuati e selezionati. Di questi centri autorizzati, dovrebbe essercene uno a Regione ma chissà come nella sola Regione Veneto ve ne sono addirittura 13 (http://www.aifa.it/veneto.htm).

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani da tempo sta lanciando l'allarme e sta cercando di fare breccia sul cliché così diffuso che "in Italia queste cose non possano mai accadere". Intanto 30.000 bambini sono già in cura psicofarmacologica (Ist. Mario Negri di Milano) e questionari epidemiologici sono stati distribuiti e compilati nelle scuole italiane (es. Progetto Prisma) ed altre iniziative similari continuano tutt'oggi.

Il Ritalin, è un'amfetamina, i suoi effetti possono essere paragonati a quelli della cocaina, nonostante ciò viene somministrata a bambini, nell'illusione di correggere problemi comportamentali.

Riteniamo che non sia sufficiente la soluzione di utilizzare un registro di controllo per monitorare l'utilizzo di psicofarmaci per l'ADHD nei bambini. Si tratta di una diagnosi che risulta a tutt'oggi oscura e si basa unicamente su questionari cui basta rispondere con un certo numero di risposte affermative perché il bambino sia etichettato.

Il nostro sistema di salute mentale ha il dovere di escludere ogni possibilità di abuso, frode o morte che possano derivare dai trattamenti psichiatrici o dall'uso di potenti psicofarmaci sui bambini. Dovrebbe invece promuove la ricerca di vere soluzioni, che peraltro esistono, e proteggere il diritto inalienabile di essere educati senza l'uso di psicofarmaci.

Se tuo figlio è stato sottoposto a questionari psicologici o psichiatrici, test, valutazioni o programmi psicologici senza il tuo consenso, o conosci qualcuno che ha subito danni in seguito a diagnosi e/o trattamenti psichiatrici contattaci, ci attiveremo.

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