Congresso internazionale di psichiatria a Firenze: ''Come rendere malati tutti i bambini''
Un evento di grandi proporzioni sta per accadere a Firenze, dove più di 2000 psichiatri dell'infanzia e dell'adolescenza si riuniranno in un congresso internazionale di 5 giorni (dal 25 al 29 agosto 2007).
Ma perché la psichiatria si sta interessando così tanto ai bambini?
Secondo i messaggi che lo promuovono il congresso si incentrerà in particolare sull'infanzia e l'adolescenza perché questi rappresentano momenti cruciali per effettuare diagnosi tempestive e trattamenti efficaci, sottolineando quindi la necessità del sostegno istituzionale e finanziario, dato il carattere d'urgenza di eventuali interventi.
Non c'è che dire: una campagna di marketing in grande stile!
Col nuovo anno scolastico alle porte, il congresso sembra fatto apposta per istituzionalizzare gli interventi psichiatrici in ambito scolastico, con lo scopo di "individuare" i bambini a "rischio", etichettandoli e inviandoli alle strutture neuropsichiatriche che li prenderanno in carico. In Italia sono stati recentemente censiti ben 82 centri clinici, per la diagnosi del DDAI (Disturbo del Deficit di Attenzione e Iperattività - ADHD) e autorizzati alla somministrazione di psicofarmaci.
Questo "disturbo" è inserito nel DSM-IV, un manuale che elenca le "malattie" mentali, individuate per alzata di mano dagli psichiatri.
Per le diagnosi vengono utilizzati questionari con domande relative al comportamento del bambino: basta che su 9 domande, 6 siano positive perché il bambino sia etichettato affetto da DDAI, disturbo, per il quale vengono prescritti a bambini psicofarmaci potentissimi, che viene diagnosticato solo sulla base di test a domandine di questo tenore scientifico:
- Ha difficoltà a giocare tranquillamente?
- Non riesce a stare seduto?
- Da seduto giocherella con le mani e i piedi?
- Non riesce a stare in silenzio?
Essendo criteri soggettivi, le difficoltà diagnostiche sono numerose, come pure differenti possono essere le valutazioni dei singoli operatori, variando considerevolmente a seconda del contesto geografico-sociale, dell'età e del sesso della popolazione osservata.
Tali "disturbi" comportamentali così come altri "disturbi" psicologici dell'età evolutiva, non sono unanimemente considerati delle malattie. Il dibattito in seno alla comunità scientifica nazionale e internazionale è tuttora aperto, anzi molteplici studi negano la classificazione di questi "disturbi" come "patologie".
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani denuncia come le valutazioni e diagnosi psichiatriche sono elaborate in modo che qualsiasi bambino, in qualsiasi momento, potrebbe essere etichettato come malato mentale.
La psichiatria, senza solide basi scientifiche, sta medicalizzando il comportamento dei bambini, sostituendosi alla famiglia e agli educatori, impedendo di risolvere i reali problemi con false diagnosi e trattamenti estremamente pericolosi, sia dal punto di vista fisico che mentale, per il futuro del bambino.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.