Bambino a casa dopo quasi 10 anni: soddisfazione del Comitato

Bimbo sottratto

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, da tempo a fianco della famiglia, era intervenuto un anno fa con una raccolta firme. La giustizia minorile va riformata.

Si conclude positivamente la paradossale, incredibile e dolorosa storia accaduta a una donna cinese residente a Venezia. Dieci anni fa, rimasta sola, aveva ingenuamente chiesto aiuto ai Servizi Sociali milanesi per trovare un asilo nido ove portare suo bambino appena nato, solo per il tempo necessario a trovare un lavoro e una sistemazione adeguata. Il suo comportamento era stato interpretato dai servizi sociali come abbandono del bambino così, mentre la mamma era convinta di aver lasciato il figlio in un asilo, in realtà lo stava affidando a una comunità.

In seguito, in base alla relazione di una psicologa, il bambino era stato dichiarato “troppo infantile”, prolungando così la permanenza in comunità, fino all’esito incredibile: il bambino viene dichiarato adottabile! La mamma poteva vederlo ogni due settimane in regime da “carcere duro” (visite protette). Se non si fosse recentemente rivolta a un legale, l’avvocato Francesco Miraglia, l’adottabilità non sarebbe stata fermata e lei avrebbe perso definitivamente il figlio. Invece il giudice, accogliendo le richieste della donna, oltre ad aver reintegrato pienamente la madre nella propria responsabilità genitoriale, ha disposto che il ragazzino potesse tornare finalmente a vivere con lei.

Il CCDU, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, che dall’inizio si è occupato di questa vicenda, esprime soddisfazione per l’esito finale ma preoccupazione per l’influenza nefanda delle diagnosi psicologiche sulla giustizia minorile. “Se da una parte ci rallegriamo per la buona notizia ricevuta dall’avvocato Miraglia, dall’altra possiamo solo esprimere preoccupazione per la leggerezza con cui un giudizio psichiatrico, per sua natura privo di riscontri oggettivi e verificabili, possa comportare l’allontanamento facile di un minore dalla sua mamma, per motivi così futili, e per la durata di un decennio!” dice Davide Colonnello, referente del CCDU per l’area di Milano. A ottobre il CCDU organizzerà un convegno a Milano, rivolto ai professionisti del settore, per discutere di questi problemi e indicare un percorso di riforma della giustizia minorile che renda impossibile il ripetersi di storie come questa.
 

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