Gli allucinogeni diventano “empatogeni”. Cosa si nasconde dietro il cambio di nome

Allucinogeni

La macchina di propaganda psichiatrica si è rimessa in moto

Anni fa avevamo segnalato l’operazione di marketing psichiatrico che aveva portato a ridefinire l’elettroshock col nome più romantico e politicamente corretto di “Terapia Elettroconvulsivante” o TEC.  In realtà, elettroshock e TEC sono praticamente la stessa cosa: hanno introdotto l’uso di un anestetico per attutire il dolore e un miorilassante (farmaco che rilassa i muscoli) per impedire la rottura di denti e ossa, ma rimangono 400 volt di elettricità (quasi il doppio di quella presente nelle normali prese di corrente e milioni di volte superiore ai valori tipici della sinapsi) e, soprattutto, rimangono gli stessi effetti collaterali.

Si è concluso recentemente a Verona il congresso della Società Italiana di Psichiatria, in cui si è fatto un gran parlare di Psilocibina (funghi magici), Mescalina (un derivato del Peyote) e altre sostanze allucinogene come Ecstasy e Ketamina, di cui speravamo di non dover più sentir parlare dopo che furono bandite verso la fine degli anni 70 a causa dei loro effetti devastanti anche “molto forti”: esperienze psicotiche psichedeliche caratterizzate da paura intensa e panico, illusione di onnipotenza, confusione tossica, depersonalizzazione. (1)

Proprio la settimana scorsa, pochi giorni dopo la conclusione del congresso psichiatrico di Verona, il comitato di esperti della FDA (agenzia statunitense di farmacovigilanza) ha rifiutato di approvare l’uso di MDMA (conosciuta anche come Ecstasy) per il cosiddetto disturbo da stress post traumatico perché i rischi non superano i benefici (2).  Questi i rischi riferiti dal comitato di esperti: attacco cardiaco, vulnerabilità del paziente, eventi che risultano in ricovero e morte ed eventi con importanti conseguenze negative. (3)

Per indorare la pillola, e nascondere al pubblico la vera natura di questi farmaci, il marketing psichiatrico ricorre nuovamente al vecchio trucco del cambio di nome: spariscono gli allucinogeni e arrivano gli “empatogeni” ma non fatevi ingannare, perché si tratta delle stesse identiche sostanze utilizzate a suo tempo perfino dalla CIA nel corso di esperimenti finalizzati al controllo delle persone. (4)

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, un’organizzazione di volontariato dedita alla vigilanza sulle violazioni dei diritti umani in ambito salute mentale, auspica che l’autorità italiana del farmaco non cada in questo tranello linguistico e rispedisca gli allucinogeni (o empatogeni che dir si voglia) nel dimenticatoio della storia.

  1. https://www.cchrint.org/2021/08/16/cchr-launches-report-on-failed-mental-health-programs-psychedelics-rebirth/ 
  2.  https://www.reuters.com/business/healthcare 
  3. https://www.msn.com/en-us/health/other/fda-staff-raises-concerns-about-ecstasy-drug-s-safety-in-report/ar-BB1nozAn
  4. https://www.freedommag.org/english/la/issue02/page12.htm 

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