Abuso di psicofarmaci, dalla culla alla tomba
Dalla culla alla tomba, siamo bombardati con farmaci psichiatrici pericolosi. Si tratta di accanimento. Le ultime novità riguardano l'uso di farmaci antipsicotici prescritti a pazienti anziani nelle case di cura.
È stato riferito che anziani in case di cura, rispetto a quelli che risiedono in comunità, hanno una probabilità venti volte superiore di venire trattati con farmaci anti-psicotici.
La realtà della vita in molte case di cura oggi è troppo spesso lontano dall'immagine stilizzata di residenti anziani comunicativi, interattivi e interessati che vivono in un ambiente idilliaco.
Al contrario, troppo spesso, gli anziani di oggi appaiono sottomessi, tranquilli, in qualche modo svuotati, come dei morti viventi, dallo sguardo assente e fisso o profondamente introspettivo e introverso, spesso conseguenze dell'uso di farmaci anti-psicotici.
Questi abusi sono il risultato di una strategia volta a inserire la psichiatria in posizione autorevole nell'assistenza degli anziani. Da lì è perpetuata la beffa, tragica ma redditizia, che l'invecchiamento è un "disturbo" mentale, una "malattia" per fini di lucro per i quali non hanno alcuna cura e che richiede trattamenti lunghi e costosi farmaci psichiatrici.
Il risultato finale è che, invece di essere amati e rispettati, troppo spesso i nostri anziani soffrono l'umiliazione estrema di avere le loro facoltà mentali vanificate dai farmaci psichiatrici e la loro vita "premurosamente" condotta una fine tragica e prematura.
È il momento di esigere un cambiamento. Il buon senso e la decenza ci insegnano che l'ultima cosa di cui ha bisogno una persona anziana fragile, ansiosa o vulnerabile è un ulteriore stress fisico e mentale causato dalla somministrazione di psicofarmaci.
Somerset News – UK 8 Marzo 2013
Brian Daniels
Portavoce - Citizens Commission on Human Rights per il Regno Unito