Caso Basiglio: la punta di un iceberg
Un centinaio di manifestanti questa mattina davanti al Tribunale di Milano dove si è svolta la manifestazione organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani e dalla GESEF (genitori separati da figli) a sostegno del caso Basiglio iniziato nel marzo 2008. Oggi si è aperto il processo che vede imputate cinque persone, la preside, gli insegnanti, l’assistente sociale e lo psicologo, che hanno permesso che due bambini (fratello e sorella) vivessero un dramma facendoli strappare alla famiglia e rinchiudere per 69 giorni in una comunità. Tutto sulla base di un disegno osé imputato alla bambina, rivelatosi due giorni dopo non essere nemmeno suo.
L’iniziativa ha visto l'adesione anche di altre associazioni, Adiantum e Tu sei mio Figlio, che si occupano del problema dei minori sottratti, e di alcuni genitori che da anni vivono questo dramma lottando ma senza riavere i propri figli o vedendosi negare anche la sola possibilità di vederli.
I cartelli esposti dai partecipanti alla manifestazione richiedono giustizia, condannano le perizie psicologiche e psichiatriche, ritenute infondate, perché non basate su fatti ma soprattutto su opinioni, e alla base di numerose sottrazioni ingiustificate; condannano il danno esistenziale causato ai bambini e alle famiglie da questi allontanamenti incomprensibili; richiedono una vera tutela all’integrità della famiglia. Ai passanti sono stati distribuiti volantini per informare i cittadini del problema che colpisce ben 32 mila bambini in Italia, il cui costo nelle comunità ammonta a migliaia di Euro.
Silvio De Fanti, Vice Presidente del Ccdu sostiene: “Ci cono molti casi di genitori che non giungono alle cronache e soffrono in silenzio di ingiustizie a causa di un sistema di relazioni e segnalazioni ai tribunali che non consentono difese, soprattutto nel caso di persone poco abbienti perché non hanno la possibilità di far valere i propri diritti.”
Silvio De Fanti
Vice presidente Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus