Disposizioni Anticipate di Trattamento vs Trattamento Sanitario Obbligatorio

Giovedì 3 maggio, presso la sala Bauer della Società Umanitaria si discuterà di TSO con una tavola rotonda dal titolo “Trattamento Sanitario Obbligatorio vs Disposizioni Anticipate di Trattamento”.
    
La legge “Basaglia” aveva introdotto una serie di paletti per evitare l’abuso di TSO. Questi vengono aggirati con straordinaria facilità nella pratica quotidiana, e non mancano i casi decesso in seguito a TSO. In Italia si fanno circa ventimila Trattamenti Sanitari Obbligatori l’anno: più di 50 il giorno.

La contenzione assume nuove forme: l’immobilizzazione fisica viene ancora usata (ricordate Francesco Mastrogiovanni, morto nel 2009, dopo una contenzione di 87 ore) ma è integrata dalle cosiddette camicie di forza chimiche - pillole a lento rilascio che molte persone sono costrette ad assumere sotto minaccia di TSO. Il passaggio dalla contenzione fisica a quella chimica, oltre a fornire la foglia di fico dietro alla quale si nascondono le stesse pratiche di sempre, è stato favorito anche dal marketing multimiliardario della lobby psicofarmaceutica.

Un nutrito pannello di specialisti composto da un notaio, vari avvocati e uno specialista di sondaggi, discuterà delle implicazioni della legge 219/17 (Disposizioni Anticipate di Trattamento - il cosiddetto “testamento biologico”) sulla legge che disciplina il TSO, e dell’opportunità di ritoccare quest’ultima per ripristinarne l’ispirazione basagliana. 

L’evento è organizzato dalla LIDU - sezione italiana della Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo, dal CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) e dalla ALC (Associazione Luca Coscioni) in collaborazione con la Società Umanitaria, il Centro Studi Morris L. Ghezzi e la società GPF, che recentemente ha realizzato un sondaggio sul TSO.

Giovedì 3 maggio, ore 16:30 - Sala Bauer della Società Umanitaria - ingresso da via S. Barnaba, 48 - Milano

Ingresso libero fino a esaurimento posti.