Centinaia di firme per tenere i bambini in famiglia
Vicenza. Ieri pomeriggio, in centro, il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus ha raccolto centinaia di firme per una riforma dei servizi sociali volta a prevenire gli allontanamenti facili dei bambini dalle famiglie.
In questi ultimi anni, il nostro Comitato ha denunciato e ottenuto verità e giustizia per decine di bambini, riportandone molti in famiglia, grazie a un lavoro sinergico e multidisciplinare. Ma ancora migliaia di bambini soffrono lontano dalle loro famiglie: circa 30.000 in tutta Italia, secondo alcune stime ufficiali. E non mancano i casi di presunti conflitti d'interesse, in cui l'esperto che suggeriva l'allontanamento lavora anche, direttamente o indirettamente, per la struttura di accoglimento del minore.
Nella maggior parte dei casi, l'allontanamento non è motivato da maltrattamenti o abusi, ma da "inidoneità genitoriale" (spesso riconducibile a sottostanti motivazioni di natura economica o abitativa) o altri motivi futili, come succede quando psichiatri, psicologi o assistenti sociali, tramite valutazioni (per loro stessa natura soggettive e opinabili) possono indurre il Tribunale a prendere provvedimenti drastici e drammatici, distruggendo quelle famiglie che, invece, si sarebbero potute aiutare con maggiore semplicità e minor spesa.
Questo succede anche a Vicenza: il nostro comitato ha già raccolto la testimonianza di alcune famiglie vicentine (al tavolo informativo era presente anche un papà di Vicenza, che raccoglieva firme anche a sostegno della sua battaglia, con l'obiettivo di riunire i figli ai genitori).
La petizione vuole ripristinare buon senso e umanità, chiedendo di migliorare e aggiornare la formazione degli addetti ai Servizi Sociali con un triplice obiettivo: ribadire che l'allontanamento deve essere il rimedio finale ed estremo (prevenendo gli allontanamenti sostenuti da motivi opinabili o futili, e suggerendoli solo in quei casi gravi e accertati di violenza e maltrattamenti); introdurre delle buone pratiche di sostegno alle famiglie in difficoltà e, salvo i casi gravi e accertati di pedofilia e maltrattamenti, abolire l'attuale pratica barbara e incivile delle visite protette.
La risposta della cittadinanza è stata eccezionale. Una volta raggiunto un numero sufficiente di firme, le petizioni saranno consegnate al Sindaco. Ci auguriamo che la Giunta possa accogliere la richiesta dei cittadini di riformare la tutela minorile.