Psichiatria e case farmaceutiche insieme contro la discriminazione dei malati di mente per difendere i propri guadagni

Psicofarmaci

Un fatto rilevante ma estremamente poco noto: la campagna per "fermare lo stigma della malattia mentale" è stata lanciata da Big Pharma.

Al di là della facciata apparentemente altruistica, la campagna per porre fine allo "stigma" della malattia mentale, è guidata e finanziata da chi più beneficia dal fatto che le persone siano etichettate mentalmente malate: case farmaceutiche, psichiatria e gruppi farmaceutici di facciata come NAMI, solo per citarne alcuni. Come nel caso della campagna della NAMI per fermare lo "stigma" e "porre fine alla discriminazione" contro i malati di mente, i cui "Sponsor Fondatori" erano Abbott Labs, Bristol-Myers Squibb, Eli Lilly, Janssen, Pfizer, Novartis, SmithKline Beecham e laboratori di Wyeth-Ayerst.

Di fatto la "stigmatizzazione" dei disturbi mentali – privi di alcuna prova scientifica - nasce proprio da chi da questo stigma trae beneficio: se sei ribelle, ti etichettano "disturbo oppositivo provocatorio"; se tuo figlio si comporta come un bambino l'etichetta è "ADHD" e così via: triste, uguale "depressivo" o "disturbo bipolare"; timido uguale "disturbo d'ansia sociale".

Voi o vostro figlio siete stigmatizzati a vita dal momento in cui questa etichetta, basata unicamente su opinioni e non sostenuta da alcun test scientifico oggettivo, diviene permanentemente parte del vostro curriculum medico.

Nessuno nega le difficoltà emotive o comportamentali, ma la medicalizzazione di questi problemi in psichiatria si basa sull'accordo con le aziende farmaceutiche, al fine di vendere l'idea di disturbi come condizioni mediche, e giustificare la somministrazione di farmaci pericolosi e potenzialmente letali.

Oggi, per aumentare il volume d'affari, gli inventori dello stigma finanziano associazioni anti-stigma.

Articolo originale: http://www.cchrint.org/psychiatric-disorders/stop-the-real-stigma/

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche. Invitiamo a visionare il documentario: "Marketing della pazzia", storia dell'associazione fortemente lucrativa tra psichiatria ed industria farmaceutica

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