David Gutierrez: Anticonvulsivi raddoppiano il rischio di pensieri ed azioni suicide
Secondo uno studio condotto dai ricercatori del Brigham and Women's Hospital e la Harvard Medical School, pubblicato nel Giornale dell’Associazione Medica Americana, i comuni farmaci anti-crisi possono aumentare seriamente l’incidenza del rischio che un paziente si suicidi o muoia di morte violenta.
I farmaci, conosciuti come anticonvulsivi/anticonvulsivanti, erano inizialmente designati per il trattamento dell’epilessia ma adesso vengono largamente prescritti “Fuori-Etichetta” per condizioni come disturbi bipolari (fasi di mania e depressione che si alternano), emicranie e dolori. “Sappiamo tutti che l’area di uso di questi medicamenti è molto, molto vasto” ha detto la ricercatrice Elisabetta Patorno.
I ricercatori hanno esaminato le prescrizioni e registrazioni mediche di più di 300.000 persone sopra i 14 anni a cui erano stati prescritti per la prima volta degli anticonvulsivi tra il Luglio 2001 ed il Dicembre 2006. Hanno scoperto che tutti questi farmaci incrementavano in modo significativo il rischio di suicidio (tentato o riuscito) e di morte violenta per altre cause. Durante il corso degli studi ci furono 801 tentati suicidi, 26 suicidi e 41 morti violente.
I ricercatori scrissero "Abbiamo scoperto che l’aumento del rischio di atti suicidi era iniziato dopo i primi 14 giorni di trattamento introducendo la possibilità che i medicamenti anticonvulsivi inducessero degli effetti sul comportamento prima di raggiungere la loro piena efficacia come trattamenti”.
Basandosi su studi precedenti la FDA (Food & Drug Administration, l’autorità statunitense del farmaco) nel 2008 dispose che tutti gli anticonvulsivi dovessero avere delle etichette di avvertimento sul fatto che questi raddoppiavano il rischio di pensieri ed azioni suicide. Comunque, gli studi precedenti non furono in grado di determinare se uno di questi farmaci fosse più a rischio di altri.
di David Gutierrez
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Martedì, 31 Agosto, 2010