La Cassazione torna a parlare di TSO: è la quarta bastonata in quattro mesi

TSO

Risarcimento di danno non patrimoniale per TSO illegittimo

Con ordinanza n. 33290 del 19/12/2024, la Corte di Cassazione ha cassato (cancellato) una sentenza della Corte d’Appello di Ancona che negava il risarcimento a una paziente sottoposta a TSO illegittimo.

Risarcimento negato ad Ancona

La Corte d’Appello del capoluogo marchigiano aveva motivato il diniego di risarcimento per danni non patrimoniali con quattro argomenti:

  • l’immotivato TSO non può essere equiparato all’ingiustificata detenzione che, invece, dà diritto al risarcimento
  • la paziente non aveva dimostrato danni fisici riconducibili al TSO
  • la paziente, essendo malata mentale, non era in grado di comprendere le conseguenze negative dell’immotivato TSO né il giudice poteva apprezzarle
  • trattandosi di persona in equilibrio mentale precario, il cui rapporto con gli altri era già difficile, la perdita di reputazione sociale è irrilevante

La risposta dei giudici supremi

Esemplare e ineccepibile la risposta della Cassazione: (1)

Anche se la disciplina dell’indennizzo per ingiusta detenzione non è applicabile al caso in questione, permane il fatto obiettivo della privazione della libertà personale, che invece non è stato preso adeguatamente in considerazione e valutato.

L’illegittima privazione della libertà personale e la sottoposizione contro la propria volontà a trattamenti sanitari non consentiti ed indesiderati, consistendo in una ingiustificata compressione del diritto inviolabile alla libertà personale costituzionalmente tutelato, può essere causa di danno risarcibile anche a prescindere dal fatto che essa si associ ad un apprezzabile danno alla salute della persona.

L’equazione secondo la quale la forzata privazione della libertà personale, i trattamenti farmacologici subiti a forza, la destabilizzazione di un equilibrio già precario e la perdita di reputazione sociale fossero sostanzialmente irrilevanti, proprio perché si trattava di una persona fragile e il cui rapporto con gli altri era comunque già problematico prima del TSO, è errata.

 Ogni persona, anche quelle psicologicamente fragili e che non godano di elevata considerazione sociale, ha diritto a non essere coinvolta illegittimamente in episodi che mettano (ancor più) a repentaglio il suo equilibrio e la sua reputazione pubblica.

 “Diversamente opinando si arriverebbe all’estrema, inaccettabile conseguenza, di affermare che gli episodi di violenza, di minaccia, di dileggio che si consumano a danno di persone psichicamente instabili o comunque che si collocano ai margini della società, e di illegittima privazione della libertà personale nei confronti di queste persone non producono mai alcun danno perché queste persone anche prima non godevano di elevata considerazione sociale o perché le stesse, avendo un equilibrio fragile e instabile, non sono in grado di avvertire il peso delle umiliazioni o di soffrire per la privazione della propria libertà.”

In poche parole, piaccia o meno agli psichiatri, il TSO è pur sempre la privazione di un diritto fondamentale, e questo diritto spetta anche ai cosiddetti malati mentali.

È ora di riportare la psichiatria nell’ambito della legalità

Dopo l’ordinanza della Cassazione che impone il rientro dell’amministrazione di sostegno nei paletti previsti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità,(2) l’ordinanza della Cassazione che definisce la legge sul TSO incostituzionale e non conforme alla Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo (3) e la sentenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo che stabilisce un risarcimento di oltre quarantamila euro a un paziente psichiatrico soggetto a eccessiva contenzione, si tratta della quarta bastonata ricevuta dalla psichiatria italiana negli ultimi quattro mesi.(4)

Il CCDU sostiene le due proposte di legge d’iniziativa popolare presentate dall’Associazione Radicale Diritti alla Follia, rispettivamente per modificare la disciplina dell’amministrazione di sostegno e per adeguare il TSO psichiatrico alla Costituzione e agli obblighi internazionali dell’Italia. 

Per maggiori informazioni e per sostenere le due proposte leggere: Partita la raccolta firme per due iniziative di riforma della psichiatria

Riferimenti nell'articolo originale: Legal Corner

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