Verona: corteo per chiedere il rispetto dei diritti umani
Manifestazione di protesta organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, che consegna una lettera aperta agli psichiatri italiani riuniti in congresso a Verona.
Franco Basaglia era contrario ai trattamenti psichiatrici obbligatori, e non vedeva di buon’occhio il trasferimento delle competenze in tema di salute mentale dai manicomi ai reparti ospedalieri ma, mentre si susseguono in Italia gli eventi di commemorazione nel centesimo anniversario della sua nascita, la psichiatria italiana continua a ignorare il suo messaggio.
Sabato 1° giugno, per protestare contro gli abusi della psichiatria coercitiva e informare la popolazione sulla flagrante inadempienza italiana rispetto alle linee guida dell’OMS e dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani che richiedono l’abbandono del modello coercitivo e biomeccanicistico in favore di un approccio socioterapeutico e rispettoso dei diritti umani, i manifestanti hanno sfilato pacificamente per il centro di Verona partendo da Piazza Arsenale per arrivare a Piazza Cittadella. Numerosi i passanti hanno risposto positivamente, chiedendo informazioni e, in qualche caso, unendosi al coro del corteo. C’è stato anche qualcuno cha alla vista del corteo si è avvicinato per raccontare la sua esperienza e chiedere il supporto dell’associazione.
L’avvocato Enrico del Core, presidente del CCDU ha fatto notare che nonostante i manicomi siano formalmente chiusi, coercizione, contenzione, sedazione prolungata, e abuso dei più elementari diritti umani sono ancora presenti.
Ancora oggi è possibile morire di TSO, come nei dolorosi casi di Francesco Mastrogiovanni, Elena Casetto e Andrea Soldi. È ora che la psichiatria si conformi alle richieste delle massime autorità internazionali.
Nell’ambito dell’iniziativa, il Comitato ha inviato una lettera aperta ai dirigenti della Società Italiana di Psichiatria per chiedere cosa intendano fare per implementare rapidamente le linee guida congiunte ONU/OMS nel campo della salute mentale.