In disaccordo con la legge: deve essere matto - un gulag nelle Marche - Video
Apprendiamo con orrore che uno studente liceale diciottenne di Fano è stato sottoposto a TSO dopo essersi incatenato al banco di scuola in segno di protesta contro l’obbligo d’indossare la mascherina, obbligo che il ragazzo giudica incostituzionale.
Non spetta a noi entrare nel merito della questione – non siamo virologi né costituzionalisti – ma un liceo dovrebbe essere un luogo di studio, in cui il libero dibattito, e anche l’espressione di idee controcorrente, siano non solo consentiti, ma financo incoraggiati. I licei sono anche (inevitabilmente) dei luoghi in cui si manifesta quel sentimento di ribellione comune a molti adolescenti, e se a volte i ragazzi ricorrono a forme di protesta originali o fantasiose, questo non ne fa dei malati mentali (per quanto possa avere senso il concetto di malattia mentale).
I medici che hanno firmato la richiesta di TSO e il sindaco Massimo Seri, che l’avrebbe approvata, ci fanno tornare alla mente la prassi di certe dittature, in cui il dissenso è equiparato alla follia, e chi lo esprime viene inviato in apposite strutture di “cura e riabilitazione”.
Il CCDU, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, una onlus che denuncia gli abusi in ambito salute mentale, chiede con forza che questo TSO venga immediatamente revocato, e che la magistratura apra subito un’inchiesta per verificare eventuali responsabilità penali a carico dei richiedenti.
Il CCDU sostiene la campagna “Legittima Difesa” per una riforma del TSO in senso garantista.