Un recente articolo rivela l’uso di elettroshock per gli stermini nazisti
L’uso di elettroshock per lo sterminio di persone con disabilità intellettive e mentali è stato documentato nell’articolo “Omicidi di massa mascherati da TEC: il capitolo più scuro nella storia della psichiatria biologica”
Di Kenneth Castleman
Un articolo pubblicato di recente sulla rivista “ History of Psychiatry ” da tre psichiatri, rivela l’uso dell’elettroshock (conosciuto anche come terapia elettroconvulsivante o TEC) per eliminare pazienti mentali e altri indesiderabili dalla popolazione. Gli autori dell’articolo, i dottori Gazdag, Ungvari e Czech, tracciano la storia della terapia elettroconvulsivante dalla sua introduzione in Italia nel 1938 da parte di Ugo Cerletti e Lucio Bini, attraverso l’ascesa e declino della Germania nazista. Secondo alcuni documenti rinvenuti dagli autori, nel settembre del 1939 i nazi iniziarono un programma per lo sterminio di persone affette da disabilità intellettive e gravi disturbi psichiatrici (un procedimento che chiamavano “eutanasia”) perché le loro vite non erano “ degne di essere vissute ”. Durante la prima fase del programma (1940 e 1941) circa 70.000 pazienti psichiatrici tedeschi vennero catturati da un’organizzazione segreta dal nome in codice “T4” (dall’indirizzo del loro quartier generale a Berlino, in Tiergartenstrasse 4, ove oggi ha sede il Centro Commemorativo e Informativo per le vittime del programma nazista di “eutanasia”) e uccisi nelle camere a gas.
Gli autori rivelano come nel 1944 il dr. Emil Gelny, che lavorava presso gli ospedali psichiatrici di Gugging e Mauer-Öhling in Austria, iniziò a uccidere sistematicamente pazienti con la macchina per TEC, sostituendo altri metodi di sterminio meno efficaci, come le iniezioni di morfina, barbiturici e aria compressa. Secondo gli autori:
“Oltre alla pronta disponibilità e al basso costo, un ulteriore fattore importante era la possibilità di mascherare la TEC come procedura medica per ridurre i sospetti dei pazienti, a quel tempo giustamente preoccupati che i farmaci venissero usati per ucciderli.”
Secondo gli autori, il dr. Gelny modificò la sua macchina per TEC con elettrodi extra, da allacciare a polsi e caviglie delle vittime, per somministrare gli shock elettrici letali; e queste scosse elettriche furono responsabili per la maggior parte dei 4.800 omicidi che si stima siano stati commessi in quel vicinato tra il novembre del 1943 e la fine della guerra. Gli autori, escludendo altri eventuali decessi accidentali, dovuti a ignoranza o sbadataggine, precisano come questo sia l’unico esempio noto di pazienti deliberatamente uccisi con la TEC. Ammettono, però, come la TEC sia stata usata anche in esperimenti mortali condotti ad Auschwitz, nonostante l’intento iniziale di Geny fosse di “ ammazzare i pazienti psichiatrici a Gugging e Mauer-Öhling. ”
Gli autori lamentano che:
“In aggiunta a molti altri fattori, il collegamento tra TEC e crimini nazisti sia parzialmente responsabile per il persistere della sua immagine negativa, che spaventa i potenziali pazienti, sofferenti di grave depressione farmaco-resistente, e impedisce loro di acconsentire alla terapia TEC.”
Se da una parte la conclusione degli autori circa la percezione negativa di questo trattamento può essere corretta, essi non accennano all’attuale dibattito sulla sicurezza della moderna TEC. L’agenzia statunitense di regolamentazione medica FDA (simile alla nostra Agenzia del Farmaco), afferma nelle sue linee guida sulla TEC, pubblicate nel 2015, che i rischi collaterali della TEC includono disorientamento, confusione, problemi di memoria, convulsioni e morte.
Mentre la macchina per TEC ha subito diverse modifiche dal 1938, quando fu impiegata dai nazi, un fattore non è cambiato: la controversia sulla sicurezza ed efficacia del trattamento TEC. Secondo le linee guida della FDA sulla TEC, “ sicurezza ed efficacia a lungo termine della terapia TEC non sono state ancora dimostrate ” mentre il Royal College of Psychiatrists (la principale organizzazione psichiatrica del Regno Unito) fa un passo in più, dichiarando in un suo opuscolo del 2015 che “ nessuno è sicuro del perché la TEC funzioni. ”
Di Kenneth Castleman - 20 ottobre 2017
Kenneth Castleman ha un dottorato in ingegneria biomedica. Ha lavorato 15 anni per la NASA ed è un membro della Space Technology Hall of Fame. Ha insegnato al California Institute for Technology e all'Università del Texas e ha lavorato come ricercatore alla University of Southern California e all'Università della California a Los Angeles. Ha pubblicato tre libri e oltre sessanta articoli scientifici. Ha anche stato membro dei comitati di consulenza di numerose università e agenzie governative, incluso l'Istituto Nazionale USA di Sanità, la NASA e l'FBI.
Articolo originale: http://news.cchrint.org/2017/10/20/nazis-use-of-electroshock-treatment-in-mass-killings
Riferimenti
G Gazdag, GS Ungvari, and H Czech, “Mass killing under the guise of ECT: the darkest chapter in the history of biological psychiatry,” In History of Psychiatry , Sage Publications, 2017.
“Electroconvulsive Therapy (ECT) Devices for Class II Intended Uses,” Draft Guidance for Industry, Clinicians and Food and Drug Administration Staff, 29 Dec. 2015, http://www.fda.gov/downloads/MedicalDevices/…/UCM478942.pdf.
“Information about ECT (Electro-convulsive therapy),” Royal College of Psychiatrists’ Special Committee on ECT and related treatments and Public Engagement Editorial Board, Jul 2015, http://www.rcpsych.ac.uk/healthadvice/treatmentswellbeing/ect.aspx.