Test psicologici nella scuola a bambini di 9 anni: esposto in procura
E' quanto riporta Maria Elena Testa, mamma del bambino di 9 anni che frequenta la classe quarta della scuola dove stanno venendo proposti i test psicologici, nell'esposto alla Procura di Torino che il 13 febbraio mattina sarà depositato e successivamente presentato in Via Dellala, 8 – Torino – 4° piano.
"Il giorno 30 gennaio 2009 vengo informata da un genitore che nella scuola frequentata da mio figlio è in corso una richiesta di autorizzazione a sottoporre i bambini di età compresa tra i 9 e 9 anni e 11 mesi di età un test psicologico da parte del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino.
Avendo mio figlio un'eta compresa tra i 9 e 10 anni ho chiesto una copia del test psicologico e della richiesta da parte del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino, che per altro sembra essere indirizzato a più di una scuola del territorio.
La lettura del test mi ha lasciato parecchio costernata poichè si compone di alcune domande che riteniamo possano indurre a comportamenti gravemente diseducativi. Infatti tali domande mettono di fronte il bambino nella condizione di dover comunque scegliere chi e quante persone far perire di morte violenta.
E' lecito chiedersi quale tipo di impatto educativo possa dare ai nostri figli la somministrazione di un test del genere dato che sono già bombardati giornalmente dai mezzi di comunicazione di massa e videogiochi con immagini e situazioni violente di ogni tipo.
Ci si aspetterebbe anche almeno a scuola i nostri figli possano essere educati a promuovere l'idea della vita e dell'aiutare il prossimo piuttosto che scegliere chi far morire."
"Tale iniziativa avviene in violazione della legge regionale 21/2007 che, nell'art.4 recita:
1. È vietato, all'interno delle scuole dell'obbligo di ogni ordine e grado della Regione, somministrare test o questionari relativi allo stato psichico ed emozionale degli alunni se non finalizzati ad uso interno ed esclusivamente didattico.
2. Gli interventi di cui al comma 1, volti alla valutazione dello stato psichico del minore, possono avvenire esclusivamente all'interno di strutture sanitarie pubbliche sotto lo stretto controllo di operatori sanitari qualificati e previo obbligatorio consenso informato dell'avente potestà sul minore ai sensi della normativa vigente."
Aafferma il dott. Roberto Elia Cestari, portavoce della campagna PERCHE' NON ACCADA e Presidente nazionale del CCDU, e incalza:
"Ci troviamo purtroppo di fronte all'ennesima prova del tentativo di trasformare le nostre scuole da luoghi di istruzione e crescita a una sorta di laboratori per studi psicologici o psichiatrici, come è avvenuto negli USA con catastrofiche conseguenze sia per il loro sistema di istruzione che per le famiglie".
Leggi anche:
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo441426.shtml
http://blog.panorama.it/italia/2009/02/14/luniversita-fa-esperimenti-elementari-caro-bimbo-chi-vuoi-uccidere/