Sarnico - La storia mai raccontata sugli psicofarmaci
Sarnico: il 24 Luglio 2014 si è tenuta nell'auditorium comunale la conferenza dal titolo “La storia mai raccontata sugli psicofarmaci”, organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus e patrocinata dal Comune di Sarnico.
Dopo l'introduzione dell'assessore Marina Brignoli sul valore della conferenza, si è passati alla visione de “La vena d'oro”, video che ha mostrato ciò che si può trovare dietro la prescrizione di psicofarmaci e che ha descritto in che modo nascono le “malattie mentali”, racchiuse nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), con spezzoni in real-tv e come queste vengono “create” per votazione di un gruppo di Psichiatri e non come uno penserebbe, dopo un’ accurata ricerca.
Il video ha anche portato la cinquantina di presenti , attraverso una serie di documenti che mostrano l'influenza delle case farmaceutiche su questi disturbi che inappropriatamente chiamano “malattie”, e sui test che vengono fatti prima di rilasciare uno psicofarmaco (parte del video può essere visto qui).
Silvio De Fanti (vice presidente del CCDU onlus) si addentra sul tema dei “disturbi” comprovando che non sono scientificamente dimostrabili e che la “cura” è data su indicazioni soggettive dello psichiatra, che troppo spesso sono contrapposte a quelle di altri “colleghi”. Tesi questa convalidata da una infermiera, presente tra il pubblico: “ Si! Provano una “cura” (con psicofarmaci) e per pochi giorni sembra che cambi qualcosa. Salvo poi trovare spesso il paziente in uno stato peggiore, per poi provare un altra... l'unica cosa sicura è che il corpo si intossica accumulando disfunzioni di ogni tipo...a volte ci si trova a dare oltre 10 pastiglie al giorno ad una sola persona”.
La dott.ssa Emilia Kwasnicka (psicologa) ha portato all'attenzione l'etimologia di “psiche” (soffio - anima) "..e ciò che “cura l'anima non è certo uno psicotropo, bio-chimico", ha commentato. Riscontrando l'accordo tra il pubblico, sul fatto che troppo spesso le persone non comunicano e/o non vengono ascoltate sulle proprie attenzioni o problematiche di vita quotidiana. Che spesso sarebbe sufficiente un buona chiacchierata con un amico al posto di rifugiarsi in “una pillola”.
L'intervento speciale del dott. Oppido riporta la propria esperienza dalle istituzioni che troppo spesso non sono indirizzate al bene del paziente ma a dare cure “nascondendo” il problema attraverso gli effetti di queste sostanze. Riporta un bell'aneddoto: un “depresso” che trova l'amore nella sua badante e da li la sua vita cambia e allo stesso modo è la fine del trattamento.
La conferenza si è protratta più del previsto viste le parecchie domande del pubblico. La dott.ssa Emilia precisa che “il curato” non può sospendere la cura che sta seguendo ma piuttosto trovare un altro medico che sia orientato alla riduzione degli psicofarmaci cercando metodi alternativi.
Gli organizzatori sono stati soddisfatti per la serata e il vivo interessamento sull'argomento e annunciano che sono in preparazione ulteriori incontri.