Un dodicenne, un altro psicofarmaco e un’altra sparatoria mortale
Ci sono voluti solo sette mesi perché le indagini ufficiali fossero rese pubbliche, confermando ciò che molti avevano già immaginato: un altro bambino in cura con psicofarmaci ha fatto una sparatoria a scuola.
La novità nel caso di Jose Reyes - il dodicenne autore di questa sparatoria - è l'ammissione, da parte degli investigatori, circa l'uso di psicofarmaci. Troppo spesso queste informazioni non vengono divulgate al pubblico, rendendo difficile raccogliere dati utili nel determinare se l'uso di psicofarmaci avesse giocato un ruolo in simili atti di violenza.
Questi psicofarmaci – nella fattispecie, gli antidepressivi - possono causare un comportamento anomalo, e la cosa è risaputa: la Food and Drug Administration (FDA) ha da molto tempo apposto sulle confezioni degli antidepressivi, destinati a bambini e adolescenti, delle etichette evidenti che mettono in allarme su un aumento del rischio di pensieri e comportamenti suicidi e successivamente ha esteso l'avviso per includere i giovani fino ai 24 anni.
L'indagine ha rivelato come al momento della morte l’adolescente del Nevada avesse nel suo sistema una versione generica di Prozac (fluoxetina) che, come tutti gli antidepressivi, porta una lunga lista di possibili reazioni avverse, tra cui allucinazioni, irritabilità, agitazione, ostilità, aggressività e attacchi di panico solo per citarne alcuni.
L'Istituto Nazionale di Salute Mentale (USA) riporta che "durante le prime quattro settimane di trattamento è molto importante avere uno stretto controllo. I farmaci inibitori della ricaptazione di serotonina (SSRI) di solito hanno pochi effetti collaterali nei bambini e negli adolescenti, ma per alcune ragioni sconosciute, possono scatenare agitazione e comportamenti anomali in alcuni individui. L’istituto inoltre segnala come," ...la nostra conoscenza sui trattamenti antidepressivi negli adolescenti, anche se in crescita, è limitata... "
32 casi di violenza a scuola (sparatorie o altro) sono stati commessi da ragazzi in cura con psicofarmaci o in astinenza da essi, causando 164 feriti e 76 morti, e questi sono solo i pochi casi in cui le informazioni sul consumo dei farmaci psichiatrici sia stato reso pubblico. Sei di queste aggressioni sono state effettuate da bambini armati di coltello.
Quasi 7,5 milioni di bambini di età compresa tra i 6 e i 17 anni assumono almeno un farmaco psicotropo, e i ricercatori hanno identificato 25 farmaci psichiatrici associati alla violenza, comprese aggressioni fisiche e omicidio. In uno studio pubblicato nel 2011 si rivelava come le anfetamine e il metilfenidato - psicofarmaci usati per "curare" l’ ADHD - producono alterazioni biochimiche permanenti nel cervello: i ricercatori riferivano casi diffusi di atrofia cerebrale in adulti che, da bambini, erano stati trattati con questi stimolanti anfetaminici.
Secondo la FDA, nonostante decenni di ricerca, nelle etichette di questi stimolanti (farmaci per ADHD) si è tenuti a precisare che: "gli effetti a lungo termine ... nei bambini non sono ben noti" e, nonostante le prove schiaccianti di una connessione tra psicofarmaci e violenza, l'uso di queste sostanze continua ad aumentare. Nel 2010, più di 250 milioni di prescrizioni di antidepressivi sono state emesse nei soli USA, e le autorità sanitarie statunitensi ritengono che la ricetta facile costituisca oggi un serio problema.
Il dodicenne Reyes e le sue vittime non sono solo statistiche. L’adolescente fa parte di una lista crescente di bambini in cura con psicofarmaci, inspiegabilmente spinti alla violenza. In definitiva, la responsabilità di questa tragedia ricade sulle autorità che si ostinano a non vedere queste prove schiaccianti: il denominatore comune in queste sparatorie nelle scuole sono gli psicofarmaci.
La domanda è: quante altre sparatorie e casi di violenza adolescenziale legati all'uso di farmaci psicotropi ci vorranno prima che i legislatori si decidano a richiedere un'udienza per far luce su questi fatti?
Kelly Patricia O’Meara
Fonte articolo: http://www.cchrint.org/2014/05/14/a-12-year-old-boy-another-psychiatric-drug-and-another-deadly-shooting/
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.