Come si può fare questo ad un bambino?
Uno dei miei figli, Marco, aveva un problema alla lingua, il filetto legato. I medici a cui ci rivolgemmo ci dissero di dargli dei farmaci, degli psicofarmaci. Noi rifiutammo, eravamo contrari a quel tipo di cura. Dato che si trattava della salute di un bambino, di nostro figlio, avevamo deciso di non rischiare con quel tipo di sostanze, volevamo cercare un'altra soluzione.
Purtroppo sottovalutammo il potere e la malvagità di alcune persone. Dopo pochi giorni successe un qualcosa di assolutamente inaspettato e spaventoso.
La preside della scuola materna di via C. ci denunciò, sostenendo che non ci stavamo prendendo cura di nostro figlio. Lo trovammo assurdo, ma ancora non ci stavamo rendendo conto a che cosa stavamo andando incontro.
Noi vogliamo molto bene a nostro figlio e cercammo di farlo capire a chi ci denunciò. Per quattro mesi li facemmo fare logopedia con la dott.sa D. F., cercando di aiutarlo, ma questo, per le autorità, non bastò.
Il giudice G. firmò la sentenza; i nostri figli erano in pericolo, e andavano tolti ai loro genitori.
Eravamo scioccati, ogni giorno avevamo il terrore che ci portassero via i nostri bambini, terrore che si tramutò in realtà il 7 luglio 2004. Due carabinieri, insieme a 4 assistenti sociali, arrivarono a casa nostra e ci portarono via i figli. Una scena che non scorderò mai, io lì, impotente di fronte ai miei bimbi che mi guardano e si aspettano una mia reazione, una mia mossa che li possa mettere in salvo, ed io invece lì, fermo, obbligato a guardare i miei figli tra le braccia di sconosciuti, allontanarsi dalla loro casa, dai loro genitori, in lacrime. Non avevo mai visto tanto terrore negli occhi di qualcuno. Come si può fare questo ad un bambino?
Ora si trovano rinchiusi in via dei Missaglia a Milano e possiamo vederli un'ora al mese. Un'ora al mese. Tutto questo perché ci rifiutammo di dare degli psicofarmaci ai nostri bambini.
D.D.
Milano, 22 gennaio 2005