Il CCHR richiede il rinvio a giudizio per gli psicologi coinvolti nelle torture della CIA

Il CCHR richiede il rinvio a giudizio per gli psicologi coinvolti nelle torture della CIA

In seguito alla diffusione di diversi documenti scottanti, relativi alla partecipazione di psicologi alle torture eseguite dalla CIA presso la base statunitense di Guantanamo dopo l'attacco dell'11 settembre, la Citizen Commission on Human Rights (CCHR - associazione statunitense collegata ideologicamente col Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, o CCDU) richiede il rinvio a giudizio per gli psicologi coinvolti.

Secondo questi documenti, i vertici dell'APA (Associazione Psicologi Americani) sono stati i principali ideatori di quelle "linee-guida etiche" utilizzate da alcuni funzionari governativi durante i cosiddetti "interrogatori avanzati" - un eufemismo per la pratica di torture illegali e disumane.

Il direttore esecutivo dell'APA, il suo vice e il portavoce risultano implicati nel rapporto diffuso questo mese dall'ex procuratore federale David Hoffman, ora membro dello studio legale Sidley Austin: i vertici dell'APA erano "collusi" col Ministero della Difesa per aiutare la CIA ad abbassare lo standard etico e le linee guida, e permettere agli psicologi di partecipare alle torture.

Il Dr. Stephen Soldz, membro dell'associazione "Medici per i Diritti Umani" chiede che il fascicolo di Hoffman venga trasmesso all'FBI come evidenza di un crimine federale da investigare.

Il CCHR però, chiede il rinvio a giudizio per gli psicologi coinvolti per violazione della "Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura e altre forme di Trattamento o Punizione Crudeli, Disumane e Degradanti" (nota come CAT).

Secondo l'articolo 2 di questa convenzione, infatti, tutti gli atti di tortura, e i tentativi di commettere tortura, e complicità nella tortura, sono reati penali, e non è possibile invocare "alcuna circostanza eccezionale" - incluso lo stato di guerra o qualsiasi altra emergenza pubblica - per giustificare la tortura.

Secondo il rapporto dello studio legale Sidley Austin, l'APA non si limitò a dare il suo consenso ai metodi d'interrogatorio avanzato (getti d'acqua in faccia, reidratazione rettale, quasi-annegamento, trascinamento e schiaffeggiamento di detenuti nudi ecc.), ma arrivò a consentire la partecipazione di psicologi alle torture.

Mentre la stessa APA "si rammarica fortemente, e chiede scusa, per il comportamento e le conseguenze che ne sono derivate", e molti dei dirigenti implicati sono stati "messi in pensione" o hanno presentato dimissioni, rimane che, per anni, un'organizzazione sanitaria vincolata dal giuramento di "non nuocere" ha implementato linee guida atte a nuocere.

E' ora che giustizia venga fatta.

DI Kelly Patricia O'Meara
Fonte articolo: http://www.cchrint.org/2015/07/22/cchrprosecutetorturepsychologists/

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