Bibbiano: 40.000 fiaccole di speranza
Centinaia di persone hanno manifestato per i bambini strappati. L’intervento della Professoressa Vincenza Palmieri, ospite, ha riacceso le speranze di genitori e cittadini per una riforma del sistema, dettando una precisa agenda di lavoro. Il MOMENTO È ORA!
Bibbiano (RE) 20 luglio 2020. La manifestazione “BIBBIANO 2020 #aiutiamoliacasaloro” ha visto la partecipazione di molte centinaia di persone. L’evento è stato promosso da Angeli Demoni #unitiperibambini, Associazione Vittime del Forteto, Comitato Infanzia e Famiglia Ferrara, Siamo Innocenti Sagliano Micca e Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani. Tuttavia, i padroni di casa dell’evento sono stati i bambini, le mamme, i papà, i nonni e le famiglie intervenuti da tutta Italia per sostenere la riforma della tutela minorile.
Sul palco, infatti, sono saliti Emanuele dalla Toscana che ha raccontato la sua storia di allontanamento dalla famiglia e gli abusi subiti nella comunità Il Forteto; Luana che ha spiegato di essere vittima dell’impropriamente chiamato “sistema Bibbiano” perché in realtà questo succede anche a Roma dove le è stato strappato il figlio; Giuseppe che ha raccontato di come sia stato strappato ingiustamente alla sua famiglia quando era bambino. Sonia da Parma, Donato da Milano, Giovanni e Antonio dalla Val D’Enza, Alessandro da Bologna hanno raccontato come sono stati strappati loro i figli con motivazioni assurde in assenza di maltrattamenti o pregiudizi reali. Tiziana di Reggio Emilia ha condiviso la gioia di essere riuscita a riabbracciare la figlia perché il sistema può essere vinto e i bambini possono essere liberati seppur con incredibili sforzi.
Nel corso della serata, la Professoressa Vincenza Palmieri, raccogliendo l’appello di genitori e associazioni che nei giorni scorsi avevano chiesto a gran voce la sua partecipazione, è arrivata a Bibbiano. Ed è stata subito voluta sul palco:
“Sono bellissime queste luci che si stanno accendendo. Immagino che rappresentino i nostri bambini. Tutta questa luce, questi bambini che dovrebbero essere qui ci danno una forza infinita. Quarantamila bambini aspettano di essere riportati a casa. Portare a casa questi bambini, aiutare tutti i cinquecentomila bambini e le cinquecentomila famiglie attenzionate dai servizi territoriali e restituire centralità alle politiche sociali e alla famiglia credo che sia un obiettivo indispensabile.
Che cosa penso al riguardo? Che ogni volta che portiamo a casa un bambino, o quando avremo riportato a casa i quarantamila bambini, la mia preoccupazione è che ci saranno dei posti vacanti che andranno ad essere riempiti con altrettanti bambini. In Italia ci sono dalle cinque alle settemila strutture. Ci sono delle persone che ci lavorano. Per questa ragione dico che dev’essere cambiato il sistema. E dobbiamo ragionare nell’unica logica possibile: aiutare le famiglie a casa loro. È l’unica strategia possibile.
Dobbiamo fermare la filiera diagnostica psichiatrica che nasce dalle prime valutazioni e accompagna tutta la storia di una famiglia fino allo scempio in cui ci troviamo oggi. Nel mio lavoro raramente ho trovato mamme e papà inidonei: ho sempre trovato famiglie fragili, persone fragili che avevano bisogno di aiuto. E lo smembramento delle famiglie non potrà mai essere una cosa sana, perché da che mondo è mondo non abbiamo mai visto che smembrare, tagliare, strappare una famiglia sia la soluzione migliore.
I nostri obbiettivi sono molto chiari. Non basta riportare a casa i bambini. Bisogna riformare il sistema in maniera trasversalmente politica. Mi sto facendo promotore di una riforma che si occupa di aiutare le famiglie a casa loro. Utilizzando i centomila operatori sociali che stanno lavorando ora. Utilizzando tutti i miliardi di euro che vengono investiti per strappare le famiglie, per ingrassare il business della collusione tra sistema giuridico, sistema psichiatrico, sistema politico e sistema economico. Non è una questione di partito ma è una questione di politica nazionale.
Io vengo da una famiglia dove mi hanno insegnato che cos’è il proletariato, che cos’è essere parte del popolo, che cosa significa aiutare la povera gente. Bisogna forse recuperare questi valori ed essere tutti insieme per i nostri bambini.
Stasera, voglio condividere con voi un sogno. Quando Franco Basaglia, quarant’anni fa pensava che si potevano chiudere i manicomi, fu considerato lui per primo un pazzo. Noi diciamo, oggi, e lo abbiamo già più volte argomentato, che possiamo chiudere queste strutture, che possiamo riconvertire queste strutture. E riconvertire anche il personale. Perché qui stiamo parlando di centomila posti di lavoro con tutto l’indotto. Questi problemi non possono essere ignorati.
Permettetemi di fare l’ultimo saluto a queste splendide luci, a tutti i bambini che hanno bisogno di uscire e a quelli che non dovranno mai più entrare in una struttura, strappati da mamma, papà, dai nonni, dai fratelli e dai compagni e dalle maestre.”
Mentre la Professoressa era ancora sul palco è intervenuto, in tandem con lei, telefonicamente, l’avvocato Francesco Morcavallo, già Giudice del Tribunale per i Minorenni di Bologna, che ha affermato di amare Bibbiano perché è stato il primo luogo simbolo in cui le persone hanno detto di NO. HANNO DETTO BASTA. Ed è proprio qui che i "diavoli" della Val d’Enza sono finiti sotto accusa nell’inchiesta “Angeli e Demoni”. Ed ha asserito che i tentativi di gettar fango su chi gira l'Italia per salvare bambini, mentre altri se li vendono, deve rimanere lontano, perché questa è una battaglia giusta.
Giuliano Braglia, attivista per i Diritti Umani, ha parlato del dramma degli innocenti riportando storie simili a quelle del Forteto che sono occorse in Europa. Bibbiano ha rappresentato il faro della Verità che ha illuminato un mondo sommerso in cui i bambini vengono allontanati dalle famiglie con prelievi coatti. L'unica strada per salvare i bambini, dalle torture psicologiche e dalla pedofilia è la deviazione dei finanziamenti alle famiglie in modo da offrire un reale sostegno morale ed economico ai genitori.
Ernesto Emanuele, Presidente Papa Separati Milano, ha raccontato di aver vissuto la tragedia di Sagliano Micca dove un'intera famiglia si tolse la vita lasciando una lettera di addio perché il Tribunale di Biella non aveva dato loro la possibilità di dimostrare la loro innocenza. E a Sagliano Micca Emanuele ha trovato gli stessi nomi trovati a Bibbiano l’anno scorso. Ha proposto un’azione giuridica collettiva presso la Corte Europea di Strasburgo.
Cristiano Lugli, Renovatio21, ha ricordato che così come per anni non si è parlato del Forteto, così tenteranno di non far parlare più di Bibbiano, spostando l’attenzione su altro. E quando una civiltà non difende più i deboli non è una civiltà destinata a soccombere, ma è una civiltà già morta, distrutta.
Enrico Papi, ex educatore, ha parlato del sistema Bibbiano con molte informazioni interessanti e illuminanti.
Presente alla manifestazione anche Paolo Roat, Responsabile Nazionale Tutela Minori del CCDU che ha ripercorso la lotta del CCDU contro gli abusi di stampo psichiatrico in questo ambito, le oltre mille segnalazioni ricevute dalle famiglie, le centinaia di bambini liberati e che dopo lo scandalo Angeli e Demoni il numero di bambini riportati a casa è aumentato del 170%. Paolo Roat ha concordato con la Professoressa Palmieri sulla necessità di chiudere i manicomi per bambini e di riqualificare gli operatori della tutela minorile affinché mai più nessun bambino possa essere strappato ingiustamente alla sua famiglia. Ha proposto anche due misure immediate: telecamere in tutte le case famiglia e abolire la barbarie indegna di un paese civile delle visite protette tra genitori e figli.
Francesco Cattani, Presidente di Angeli Demoni #unitiperibambini, ha ricordato che la tutela di bambini e minori deve passare necessariamente attraverso il sostegno alla famiglia di origine, non attraverso organizzazioni o privati che propendono a sostituirla. Bisogna interrompere quel sistema che inghiotte minori e famiglie, ed anche - appoggiando la proposta di Palmieri - chiudendo definitivamente i manicomi per bambini, e agevolando un reale sostegno morale e materiale al nucleo fondante della società attuale e futura.
Oltre alle associazioni promotrici, l’evento ha visto la partecipazione di AN.Co.re, Papà Separati Milano, Papà Separati Lombardia, e Papà e Mamme Separati Novara.
I commenti delle persone presenti all’evento e sui social sono stati entusiastici. Maria: “Grande!! I bambini devono stare con i genitori e aiutati a casa loro!”; Concetta: “Hanno solo bisogno della famiglia che deve essere aiutata, non abbandonata o smembrata!!!”; Rita: “Non un sogno ma realtà!”; Franca: “Bravissima dottoressa, siamo con lei, i suoi discorsi non fanno una piega, speriamo che diano speranza ai genitori in attesa di avere i figli a casa.”; Lucia: “Proteggiamo le famiglie assistiamole senza ricatti e senza speculare sulle loro difficoltà... le assistenti sociali dovrebbero essere al servizio delle famiglie non controllori.” E centinaia di commenti simili.
L’evento ha raggiunto lo scopo desiderato: genitori e cittadini uniti che hanno acceso le candele della speranza di liberare tutti i bambini e di riformare il sistema per aiutare i bambini a casa loro. Grande successo anche di numeri: oltre alle previste centinaia di persone in piazza giunte da tutta Italia, raggiunte ad oggi più di 20.000 persone che hanno seguito la diretta streaming o visionato video, condiviso e sostenuto la manifestazione. Grande successo quindi di pubblico e contenuti.
Il MOMENTO è, quindi, SEMPRE PIÙ, ORA!! Cioè ADESSO, SUBITO!