Bambini come topi?

Psicofarmaci bambino

Una recente delibera dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, (numero 1191 del 14 giugno 2017) riguardo a uno studio a lungo termine della Vortioxetina su bambini di età compresa tra i 7 e i 17 anni, spinge a interrogarsi sulla natura, l’efficacia, la sicurezza e gli eventuali effetti collaterali della molecola, prodotta dalla ricchissima multinazionale farmaceutica danese Lundbeck e recentemente commercializzata in Italia col nome "Brintellix".

L’informazione reperibile in italiano è scarsa, probabilmente a causa della recente commercializzazione del farmaco nel nostro Paese. La Vortioxetina viene sommariamente descritta come molecola appartenente alla classe farmaceutica degli SSRI (Inibitori Selettivi della Ricaptazione di Serotonina - un tipo di antidepressivi) ma qualche fonte la classifica come antidepressivo “atipico”, in quanto, pur avendo un’azione principalmente serotoninergica, agirebbe anche su altri neurotrasmettitori, a differenza degli altri SSRI.

Una ricerca del materiale disponibile online in lingua italiana, mostra come le dichiarazioni in merito consistano quasi tutte in proclami entusiastici da parte di psichiatri, sulle magnifiche sorti, e progressive, di questa nuova molecola. Sui siti in lingua inglese, invece, si trova un’informazione più corposa, da cui sembrerebbe emergere evidenza che la Vortioxetina potrebbe causare la maggior parte dei gravissimi e ben documentati effetti collaterali degli altri antidepressivi SSRI.       

A proposito di questi ultimi, sono numerosi gli studi sul legame tra assunzione di SSRI e comportamenti suicidari o atti di violenza commessi ai danni di terzi.

Il tema degli atti di violenza indotti dall’assunzione di antidepressivi è molto sentito, e persino il Daily Mail se ne è occupato, nel 2015, con un articolo che ha evidenziato come i giovani assuntori di SSRI siano accusati di aggressione ed omicidio con una frequenza superiore del 50% rispetto ai non assuntori (http://www.dailymail.co.uk/health/article-3235530/Could-Prozac-make-violent-People-antidepressants-50-likely-convicted-assault-murder.html)

Su cosa si basa l’assunto di minor pericolosità per la Vortioxetina? Iniziamo col notare come le sperimentazioni condotte finora diano adito a qualche dubbio, sia per l’esiguità del campione statistico, sia per la durata molto breve (che non consente di valutare eventuali effetti a lungo termine). D’altra parte il meccanismo d’azione di questa molecola appare poco conosciuto. Ad esempio, sul sito del Centro Lucio Bini, nella pagina dedicata agli antidepressivi (http://centrobini.it/clinica/farmacoterapia/antidepressivi.html), si legge che:

"La Vortioxetina avrebbe un’azione prevalentemente serotoninergica ma con azione anche su tutti gli altri neurotrasmettitori."

Le cose peggiorano quando si considera la somministrazione di Vortioxetina ai minori: a oggi, infatti, non risulta alcuna approvazione FDA per il trattamento di episodi depressivi su persone di età inferiore ai 18 anni. Secondo il diffuso sito drugs.com "bambini e adolescenti che assumono Vortioxetina potrebbero essere esposti a un più alto rischio di pensieri e comportamenti suicidari … Sorvegliate attentamente le persone che assumono questo farmaco … non è approvato per l'uso su bambini".

E non è tutto: lo stesso bugiardino non può fare a meno di ammetterlo, (http://www.lundbeck.com/upload/au/files/pdf/Brintellix_CMI.pdf ) avvertendo sul rischio di pensieri suicidari (“da prendere sul serio”, avvisando subito il dottore) - ancora più probabili sui giovani, e specificando di “non somministrarlo a bambini o adolescenti."

Niente di nuovo sul fronte psichiatrico. L’opinione pubblica si domanda se questa sperimentazione sia davvero necessaria o se non sia l’ennesima capitolazione della sanità italiana sotto la pressione di qualche lobby psicofarmacologica multimiliardaria.

Un elenco completo degli effetti collaterali degli antidepressivi SSRI, ottenuto compilando gli avvisi di varie autorità farmacologiche a livello internazionale e le pubblicazioni in alcune prestigiose riviste mediche è disponibile nella pagina "Antidepressivi di nuova generazione".

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