No all'adozione! Consulenti sconfessati
Decreto esemplare del Tribunale per i minorenni di Roma esclude l’adottabilità e conferma l’affidamento ai nonni, demolendo il lavoro dei consulenti d’ufficio.
Roma. Continua a fare notizia la vicenda dei bambini romani affidati ai nonni “in attesa di giudizio” alcuni mesi fa grazie a una sentenza innovativa del Tribunale di Roma. I Giudici avevano stabilito che i bambini tornassero nel nucleo famigliare fino alla conclusione della Consulenza Tecnica d’Ufficio. Il decreto odierno chiude la procedura di adottabilità e affida i bambini ai nonni: una decisione modello, e un importante precedente giuridico in difesa dei diritti dei bambini.
Il Giudice aveva affidato la perizia d’ufficio a due consulenti tecnici, mentre i nonni e i genitori si erano affidati alla Professoressa Vincenza Palmieri. Incredibilmente, nonostante i bambini fossero ben curati e crescessero sereni con i nonni, la Procura minorile aveva chiesto di mandare i bimbi in adozione, e i consulenti d’ufficio, sulla base di semplici valutazioni caratteriali negative riferite ai nonni e ai genitori, avevano sostanzialmente avallato la richiesta.
Il Giudice, assistito dalla controperizia della Professoressa Palmieri e dalla memoria dell’avvocato Francesco Morcavallo, ha escluso che dalle conclusioni dei consulenti potesse conseguire l’adottabilità dei bambini. In Camera di consiglio qualsiasi iniziativa di adottabilità e allontanamento dalla famiglia, ritenuta dalla Professoressa Palmieri e dall’avvocato Morcavallo non solo inutile, ma addirittura nociva per la serenità e l’equilibrio psico-emotivo dei bambini stessi, è stata finalmente scongiurata!
Si tratta di un importante precedente giuridico: i giudici si sono riappropriati del loro ruolo di Periti dei periti, e hanno confermato il principio fondamentale della legge, sostenuto dalle convenzioni internazionali, per cui un bambino ha diritto di crescere ed essere educato nella propria famiglia. Il suo allontanamento può essere disposto solo come extrema ratio; in base a fatti oggettivi e comprovati.
La Perizia dei Consulenti d’ufficio era di per sé controversa perché i bambini non sono mai stati visti nella loro relazione con i nonni. In un’occasione, addirittura, i nonni avevano portato con sé i bambini a una visita con la CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio), ma la Consulente aveva fatto allontanare i bimbi dalla stanza perché la “loro presenza non era prevista nelle operazioni peritali”.
Secondo Paolo Roat, Responsabile Nazionale Tutela Minori del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus:
“La Consulenza d’ufficio era costruita interamente sui test e valutazioni di matrice psichiatrica, per loro natura opinabili e privi di riscontri oggettivi, e questo apre la porta a errori e abusi. Complimenti al Giudice per il coraggio dimostrato: speriamo che questa sentenza possa diventare un modello per molte altre in futuro.”