ADHD: La maggior parte delle scoperte biomediche con più eco sui giornali risultano essere false

Genetica nella Salute Mentale

Perché la maggior parte delle scoperte biomediche con più eco sui giornali risultano essere false: il caso del Disturbo da   deficit di attenzione e iperattività Di François Thermique, Jan Pieter Konsman, David Cohen e Thomas Boraud


I giornali troppo spesso riportano studi che capita vengano poi confutati: 7 dei 10 studi più quotati sull’ ADHD sono stati successivamente attenuati o confutati.

La copertura giornalistica della ricerca biomedica si basa prevalentemente su relazioni di risultati iniziali, che spesso vengono attenuate o confutate da studi successivi, portando all’attenzione della popolazione i primi risultati potenzialmente ingannevoli.

I ricercatori, guidati da Francois Gonon dell’ Università di Bordeaux , hanno utilizzato l’ADHD (disturbo da iperattività e deficit di attenzione) come test, identificando 47 ricerche scientifiche pubblicate negli anni novanta sul tema,  che sono state riportate da 347 articoli di giornale.

Dei 10 articoli più coperti dai media, 7 riguardano studi iniziali. Tutti e 7 sono stati confutati o fortemente attenuati da ricerche successive, ma questi studi successivi hanno ricevuto molta meno attenzione mediatica di quelli precedenti.

Solo uno di tutti i 57 articoli di giornale che si basavano sugli studi successivi menzionava che la constatazione iniziale era stata attenuata.

Gli autori scrivono che, se questo fenomeno è generalizzabile ad altri argomenti di salute, probabilmente provoca una grande quantità di distorsione nella comunicazione di questa scienza.

Fatti: Per determinare se i giornali riportino di preferenza i risultati iniziali e se essi riferiscano poi anche degli studi successivi, i ricercatori si sono concentrati sul disturbo da  deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Tramite i database di Factiva e PubMed, hanno identificato 47 studi sull’ADHD pubblicati  nel 1990 e presto ripresi da articoli di 347 giornali.

Hanno poi selezionato le dieci pubblicazioni con eco maggiore e raccolto tutti gli studi pertinenti successivi fino al 2011, verificando non solo se i risultati riportati in ogni pubblicazione dei "top 10" fossero coerenti con le osservazioni precedenti e successive, ma anche  la copertura mediatica delle pubblicazioni "top 10" con quella dei loro studi scientifici correlati.

I risultati: 7 delle pubblicazioni "top 10" erano studi iniziali e le conclusioni di 6 di essi furono confutate o fortemente attenuate successivamente. Il settimo non fu confermato né smentito, ma la sua conclusione principale appare improbabile.

Tra i tre "top 10" che non erano studi iniziali, due sono stati confermati successivamente e il terzo è stato attenuato. La copertura sui giornali delle pubblicazioni "top 10" (223 articoli) era molto più grande di quello dei 67 studi correlati (57 articoli). Inoltre, solo uno di questi ultimi articoli ha riferito che il corrispondente "top 10" era stato attenuato.

Il fattore di impatto medio delle riviste scientifiche che hanno pubblicato gli studi con eco sui giornali era molto più alto di quello corrispondente alle pubblicazioni correlate che non ne facevano eco.

Conclusione : Poiché i giornali fanno preferenzialmente eco alle scoperte iniziali sull’ADHD che appaiono sulle riviste importanti, essi riferiscono di risultati incerti che sono spesso confutati o attenuati da studi successivi.

Il fatto che queste segnalazioni distorte dei media siano generalizzate per quanto riguarda le scienze della salute, rappresenta una delle principali cause per cui tali scienze e le relative pubblicazioni non sono attendibili.

Fonte, Plos One:
http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0044275

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.

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